L’asta per l’assegnazione delle frequenze del 5G, cui parteciperanno senz’altro Vodafone, TIM, Wind e 3 Italia, ha raggiunto tetti miliardari. Si tratta di un discorso piuttosto articolato, che non può di certo esaurirsi nel giro di poche righe.
In questa sede non vogliamo tanto parlarvi di numeri e finanza, ma andare ad approfondire gli effetti, seppur ancora in via teorica, che da qui a poco coinvolgeranno i consumatori in merito all’utilizzo di una rete che ci permetterà di navigare in mobilità ad una velocità di trasmissione dati mai raggiunta prima d’ora. Non c’è da meravigliarsi se l’asta per il 5G stia raggiugendo picchi altissimi (dovremmo, al massimo, stupirci del contrario).
Il nuovo standard farà da trampolino di lancio ad una prossima rivoluzione tecnologia, cui sicuramente prenderanno parte i grandi provider della telefonia mobile italiana: Vodafone, TIM, Wind e 3 Italia saranno protagonisti, non è difficile prevederlo.
Volendo procedere un po’ a ritroso, il primo grande cambiamento si ebbe col 3G, che segnò il passaggio dal telefono cellulare, così come avevamo imparato a definirlo, allo smartphone dei nostri giorni. Il 4G rappresentò un ulteriore gradino di innovazione, anche se vogliamo ancora intermedio in termini di passaggio vero e proprio. Col 5G potremmo tornare a parlare di rivoluzione, da riflettersi non solo per le casse dei provider, nella sottoscrizione di contratti importanti, ma anche per l’utente finale, al fine di migliorare la fruizione di servizi che, fin qui, non potevano ancora sorreggersi su basi tanto solide ed all’avanguardia.
Certo, la cosa richiederà anche un certo investimento da parte dei consumatori, per l’omologazione ad un hardware in grado di supportare la caratteristica (un qualcosa di cui faremo esperienza solo a cose fatte, non comunque adesso). Asta del 5G a parte, come credete gestiranno il dipanarsi della situazione Vodafone, TIM, Wind e 3 Italia? Siamo proprio curiosi di scoprirlo ;)