Se la questione non fosse così grave e disgustosa potremo quasi dire che si tratta di uno strano segno del destino: American Horror Story Cult ci sconvolge con l’episodio 7×07 proprio in una settimana di fuoco a causa dello scandalo Weinstein.
Ancora una volta è una questione donna-uomo quello che indigna e mentre il noto produttore cinematografico si è ormai rivelato essere un mostro che si è lasciato alle spalle Oscar e donne violentate psicologicamente e fisicamente, anche la serie FX ha girato le sue carte.
Il potere finirà in mano alle donne, questa è l’utopia e la promessa di un mondo al maschile perfettamente disegnato nella serie di Ryan Murphy almeno fino a questa notte. Kai ha messo in atto il suo regno del terrore tenendo i cittadini sotto scacco solo per risalire la piramide politica e fino a questo momento ci è riuscito ma quando lui inizia a sentire il peso del “successo”, Winter sembra delusa dal suo comportamento.
Gli uomini comandano e le donne sanguinano, questo è il motto di Kai (e non solo purtroppo) ed è questo che potrebbe finire dopo l’episodio 7×07 e il cameo di Lena Dunham.
Bebe Babbitt racconta a Winter di Valerie Solanas (la Dunham) e con un flashback agli anni ’60 nel momento in cui ha proclamato il suo Manifesto SCUM (Society for Cutting Up Men) ed è sempre grazie ad un tuffo nel passato che l’abbiamo vista sparare ad Andy Warhol (che ha il volto di Evan Peterse) quando lui le appare in un’allucinazione.
La follia rasenta la vita reale e anche se siamo nel 2017 niente sembra cambiato negli ultimi 50 anni almeno non in materia di diritti delle donne e di parità dei sessi. Ryan Murphy ancora una volta ci ha visto lungo e questa voglia di Winter e le altre di cambiare tutto con un golpe ai danni di Kai non fa altro che aprire la strada agli ultimi tre, mitici, episodi di questa controversa stagione.