Essere un racing game nel mese di settembre non dev’essere per nulla facile per Project Cars 2: basta infatti dare solo uno sguardo al calendario videoludico, vero compagno di ogni videogiocatore che si rispetti, per capire quanto il titolo dei ragazzi di Slightly Mad Studios se la passi effettivamente male, con due pezzi da novanta del calibro di Forza Motorsport 7 e Gran Turismo Sport pronti a fare capolino nel mese di ottobre sugli scaffali, con la rispettiva fanbase che scalpita, pronta a rimettersi al volante digitale. Certo, una lama a doppio taglio, sebbene il manico (alla guida e del coltello) ce l’abbia tra le mani indiscutibilmente il titolo “svantaggiato” in questione, potendo contare su un arrivo anticipato sul mercato da sfruttare per soffiare aficionados a destra e a manca. E allora, vale veramente la pena abbandonare la via vecchia per quella (semi)nuova?
Una vita da… pilota!
Che l’esperienza ludica di Project Cars 2 sia assolutamente ricca lo si capisce fin dall’avvio del gioco, quando i ragazzi di Slighlty Mad Studios sciorinano senza alcuna remora tutti i contenuti su licenza che sono pronti a prendere vita all’interno del gioco. Per essere un simulatore di guida, Project Cars 2 ha indubbiamente fegato, andando a sfidare quelli che in sostanza sono divenuti, volenti o nolenti, i canoni del genere: per nulla presa in considerazione la strada tracciata nell’ultimo ventennio da Gran Turismo, il gioco catapulta gli utenti in una vera e propria modalità carriera, con l’approccio alle competizioni e la scelta di come districarsi e progredire tra le stesse che viene affidato totalmente al giocatore. Si potrà quindi optare di partire dagli eventi rookie, per poter tracciare la propria strada ponendovi basi solide, o avventurarsi fin da subito a bordo di uno dei rombanti bolidi, per far mangiare la polvere ai propri avversari digitali. Non c’è una scelta sbagliata, con gli sviluppatori che hanno optato per la totale libertà per l’utente, che quindi potrà dare vita all’esperienza ludica che più gli si confà e lo aggrada.
A fare da collante all’avventura motoristica di Project Cars 2 ci pensano gli Obiettivi di Vita, una serie di traguardi autoimposti da raggiungere nel corso della propria carriera di pilota digitale, e che danno sostanzialmente uno scopo al peregrinare in giro per le piste di tutto il mondo: si passa dai cinquanta podi richiesti al “Triple Crown” dal sapore squisitamente tennistico (in questo caso, bisogna vincere Grand Prix di Costa Azzurra, 24 ore di Le Mans e Indy 500, ndr), con richieste che spaziano un po’ dappertutto, andando a toccare sostanzialmente tutti i contenuti confezionati dai ragazzi di Slighlty Mad Studios.
Guida per tutti i gusti
Calati nell’abitacolo virtuale della vettura, che sia monoposto o meno, (e armati di fedele Logitech G29 con cambio manuale sequenziale, ndr) il feeling alla guida riesce da subito a toccare il cuore di tutti gli appassionati di motorsport: le vetture reagiscono in maniera differente alle sollecitazioni della pista, rispondendo a una fisica realistica che tiene conto di numerosissimi fattori, dalla potenza del bolide al suo peso, fino alle condizioni di gomme e del manto stradale. Nulla è stato lasciato al caso, e occorrerà tutta la propria esperienza ludica per riuscire a tenere l’auto in pista senza alcun aiuto attivato: le scodate in uscita di curva sono dietro l’angolo, soprattutto per le vetture a trazione posteriore, e dosare il pedale del gas in accelerazione sarà fondamentale per non perdere decimi preziosi (che possono fare la differenza tra la vittoria e un “triste” secondo posto) o addirittura rischiare di andare impietosamente in testacoda. Il senso di velocità, dal canto suo, riesce a dare al giocatore il giusto feedback che consente di gestire al meglio le staccate, senza dunque rischiare di finire lungo e senza la necessità di tenere costantemente d’occhio il tachimetro.
La giusta alternativa
Sotto il profilo meramente tecnico, pregevole è il lavoro svolto dagli sviluppatori su Project Cars 2: sebbene contenutisticamente non si possa fare il confronto con avversari ben più imponenti e soprattutto dai precorsi storici (e dagli investimenti) importanti, il titolo di Slightly Mad Studios si difende adeguatamente bene, con modelli ben definiti che gratificano l’occhio dei giocatori. Ottima anche la fluidità sullo schermo, con le vetture che sfilano via che è un piacere, sebbene nel corso della nostra prova abbiamo ravvisato un comportamento e soprattutto una gestione delle mani sul volante (nell’apposita visuale) che risultava essere eccessivamente “scattosa”, sintomo di una necessaria revisione. Un titolo dalla longevità potenzialmente infinita Project Cars 2, grazie soprattutto a un comparto online che si prefigge l’obbiettivo di mettere in diretta competizione piloti dallo stile di guida similare: i caciaroni dovrebbero quindi essere “filtrati” rispetto a coloro che rispettano ogni singola regola motoristica, il tutto appannaggio di un divertimento ludico su misura di ogni singolo giocatore.
Conclusioni
In sostanza quindi, Project Cars 2 è un prodotto adatto veramente a ogni tipologia di giocatore: passare dal professionista del volante al simpatizzante di meccaniche maggiormente arcade è un attimo, armeggiando adeguatamente con le impostazioni che facilitino (o rendano più complicata) la vita degli aspiranti piloti digitali, e la presenza di una carriera che dia uno scopo al pigro girare nei circuiti da quel pizzico di pepe che anche all’interno di un simulatore di guida male non fa.
Pro
- Carriera da pilota
- Fisica convincente
- Graficamente piacevole…
Contro
- … sebbene non manchi qualche piccola magagna
- Ha sbagliato periodo per inserirsi nel mercato
VOTO FINALE: 8.5/10