Il ritorno di Claudio Gioè in Sotto Copertura 2 nei panni di Michele Romano, personaggio ispirato al vero capo della squadra Mobile di Napoli Vittorio Pisani, è stato per l’attore un’esperienza entusiasmante.
CAST E PERSONAGGI DI SOTTO COPERTURA – LA CATTURA DI ZAGARIA
Parlando del suo personaggio nella seconda stagione della serie Rai, in onda dal 16 ottobre su Rai1, l’attore siciliano ha elogiato l’intento di questa produzione di portare sul piccolo schermo un racconto di impegno civile e un tributo ai sacrifici e all’abnegazione con cui le forze dell’ordine e la magistratura lottano contro la criminalità organizzata nel nostro paese, con tutte le difficoltà che questo comporta.
Il suo personaggio, ad esempio, nonostante sia reduce dal grande successo dell’arresto di Antonio Iovine e impegnato in questa seconda stagione nella caccia all’altro grande boss dei casalesi Michele Zagaria, viene investito da pesanti accuse di collusione con la Camorra e deve difendersi dalle infamanti calunnie che mirano a screditare la sua reputazione: la produttrice Matilde Bernabei ha raccontato proprio come l’intera stagione voglia rappresentare un omaggio a Pisani (qui con un nome diverso perché all’epoca della prima stagione era ancora sotto processo), eroe civile infangato dai clan e nonostante tutto capace di sconfiggere i più pericolosi latitanti casalesi.
Claudio Gioè ha parlato di questa serie come di un prodotto rivoluzionario perché non cede alla rappresentazione del fascino del male ormai così comune in tv (il riferimento a Gomorra sembra chiarissimo), ma vuole mostrare come lo Stato sia in grado di vincere la sua battaglia più difficile, quella con l’anti-stato che governa interi territori condizionandone l’economia, l’ambiente e la vita sociale.
Sono molto orgoglioso di far parte di questa squadra e ringrazio per il coraggio della Rai e della Lux e del regista Manfredonia nel raccontare finalmente una speranza: da uomo del Sud, anch’io assuefatto a tanti prodotti che esaltano il fascino del male un po’ fine a se stesso, la produzione di una fiction del genere, come abbiamo visto già nella prima stagione, confortati da un certo successo di pubblico soprattutto anche giovanile, ci ha fatto prendere più coraggio. Perché oggi, in questi tempi foschi, forse il messaggio di speranza di una vittoria così schiacciante dello Stato nei suoi territori diventa più di un sogno, è la realizzazione di una potenzialità che questa nazione ha e che molto spesso viene ostacolata e imbrigliata nella burocrazia.
https://youtu.be/Is4xMfb_JR0
Aver girato in gran parte tra Casal di Principe Casapesenna e Napoli oltre che nel vero bunker di Zagaria per la scena dell’arresto è stato secondo Gioè addirittura catartico, soprattutto per le popolazioni locali che hanno potuto rivivere un momento così importante come la liberazione di quel territorio dal giogo di uno dei capi clan più potenti della camorra casalese.
Il fatto di raccontare la vittoria dello Stato girando nella stessa villetta in cui si era nascosto negli ultimi mesi Zagaria è stato come mettere in scena anche una sorta di operazione catartica per quei territori: c’erano i vicini che hanno visto la vera scena dell’arresto e affacciati alla finestra rivedevano messa in scena una vittoria così importante per lo Stato. Lì ho capito che il senso di questo prodotto e rivoluzionario, perché il rischio di retorica era dietro l’angolo ma era stato superato nella prima stagione brillantemente dalla qualità della scrittura, della produzione e della regia. In questa seconda stagione ci siamo permessi di andare anche un po’ più a fondo il calcare la mano anche sull’aspetto umano di questi poliziotti, che rischiano la vita quotidianamente con un senso del dovere fortissimo: raccontare questo aspetto e queste storie è la cosa più rivoluzionaria che si possa fare per regalare a questo paese un riscatto che aspetta da troppi anni.