Un inedito duo, quello composto da Vasco Rossi e Don Ciotti, è apparso su Rai1 nella puntata di sabato 14 ottobre di A Sua Immagine, la rubrica di approfondimento religioso realizzata in collaborazione con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali Cei.
Un’intervista speciale quella di Vasco Rossi e Don Ciotti: da un lato il provoc-autore dichiaratamente ateo e dall’altro un uomo di fede impegnato a diffondere la parola di Dio soprattutto attraverso l’impegno sociale. Eppure i due, che si conoscono da quando nel 2004 Vasco presentò l’album Buoni o Cattivi presso la sede del Gruppo Abele a Torino, hanno più cose in comune di quante possa sembrare.
Don Ciotti intravede nelle canzoni di Vasco pillole del Vangelo, mentre Vasco in definitiva pur da non credente, da darwiniano convinto che l’uomo sia nato dalla selezione naturale e anche un po’ dal caso, ha ritrovato nella propria morale tanti principi anche propri del cristianesimo.
Le canzoni di Vasco Rossi sono lo spunto per parlare di temi di grande attualità come l’immigrazione: il brano Mi si escludeva, ad esempio, parla di pregiudizi e intolleranza, quella che Vasco ha vissuto da ragazzino a scuola quando veniva etichettato come “diverso” solo perché veniva “dalle montagne” della sua Zocca. Un testo che, osserva il fondatore di Libera, sembra scritto oggi. E il Blasco non può che confermare.
Si vede che non è cambiato molto. Vanno sempre forte le parole d’ordine e le semplificazioni: quando scrissi questa canzone, pensavo a quando venendo dalla montagna ero considerato un po’ come un extracomunitario in città. E pensavo che è già talmente complicato vivere che se incontri qualcuno che la vita te la complica ancora di più coi pregiudizi sia il massimo dell’assurdità.
La discussione scivola poi sullo Ius Soli, il riconoscimento della cittadinanza ai figli di immigrati regolari che nascono, vivono e completano un ciclo di studi nel nostro paese. L’ostracismo nei confronti di questa legge, secondo Vasco, è frutto soprattutto di chi l’intolleranza la alimenta generando paura e confusione.
Sono d’accordo col fatto che uno che nasca qui debba essere considerato italiano, come minimo. Ma ci sono troppe semplificazioni. Lo Ius Soli non passa per questo, perché tira una brutta aria (…) c’è confusione nella mente della gente anche grazie a quelli che parlano e strumentalizzano questi fatti in modo vergognoso.
Manifesto futurista della nuova umanità è invece un pretesto per parlare del rapporto con la fede: Vasco non crede nell’esistenza di Dio, né all’aldilà, ma le sue parole ricordano a Don Ciotti quelle di Papa Francesco, ovvero la sua opinione per cui è “meglio un non credente che un credente ipocrita“.
Quella frase è ironica, l’ho scritta anche pensando che non ci sia un Signore a cui chiedere perdono: la canzone parla dell’uomo che pensa di dover contare su se stesso e non su una divinità. Penso che quando si muore finisca tutto, ma questo vuol dire che dobbiamo essere noi ad avere rispetto per noi stessi, perché se hai rispetto di te non ti butti via. L’umanità è un miracolo di questa natura che era inerte e poi è diventata viva e autocosciente: siamo coscienti di vivere, creiamo noi il mondo, non abbiamo bisogno di un Dio che ci ha creato. Io sono molto darviniano, siamo nati per caso ma questo non vuol dire che la vita valga meno.
Infine, Buoni o cattivi, un brano che per Vasco è una specie di manifesto.
Secondo me è difficile fare distinzioni nette, siamo tutti buoni o cattivi, dipende dalle situazioni della vita, dalle sofferenze, dalla storia di ciascuno: io sospenderei il giudizio.
Don Ciotti conclude la sua incursione tv nel ruolo di intervistatore chiedendo a Vasco come si spieghi il suo successo intergenerazionale che ha portato 220mila persone a Modena lo scorso luglio e quanto avverta il peso di un tale seguito.
Perché sono quarant’anni che canto e le mie canzoni raccontano momenti che tutti hanno attraversato una volta nella vita. Io provoco le coscienze perché restino sveglie. Parole e musica hanno una potenza enorme: io racconto le mie debolezze, la responsabilità che sento è quella di continuare ad essere onesto e sincero quando scrivo le canzoni.
https://youtu.be/jAMdrhk-UYg