I nuovi Google Pixel 2 e Pixel 2 XL hanno debuttato ieri (cliccate qui per tutti i ragguagli su scheda tecnica, prezzo e messa in vendita nel mercato italiano), ed eletti, tra le altre cose, primi smartphone eSIM. Sapete questo cosa sta a significare, e quali vantaggi apporterà? Il nuovo sistema è stato ingaggiato per potersi finalmente sbarazzare delle SIM, intese in senso fisico.
Esattamente come accade per il Wi-Fi, per agganciarsi alla connessione dati, e dialogare con le varie reti, basterà inserire negli appositi campi le proprie credenziali. Parliamo di SIM virtuali in piena regola (introdotte già a bordo di alcuni indossabili, come nel caso del Gear S2 di Samsung e dell’Apple Watch Series 3), una tecnologia purtroppo ancora lontana dall’Italia.
I recentissimi Google Pixel 2 e Pixel 2 XL offrono la funzionalità, che sembra però fungere solo con il vettore virtuale proprietario ‘Project Fi’. Un concetto questo delle eSIM che non si concretizzerà per quanto ci riguarda, almeno non adesso, ma che consentirebbe agli OEM di rosicchiare un altro po’ di spazio all’interno del vano smartphone, che, all’occorrenza, tornerebbe sfruttabile per altre soluzioni, magari anche più importanti.
Per non parlare poi dell’abbattimento dei costi finali sui prodotti dispensati da TIM, Vodafone e WindTre, che, attraverso il mercato delle eSIM, potrebbero ridurre il numero di negozi fisici, in favore di un servizio di shopping online dedicato.
Per adesso è pura utopia, diventata realtà solo per gli utilizzatori di Project Fi. I nuovi Google Pixel 2 e Pixel 2 XL hanno sì spinato la strada per il futuro, ma per un eventuale impiego delle eSIM a pieno regime ci sarà ancora molto da aspettare. Questo non andrà comunque a penalizzare gli ultimi googlefonini, dotati anche di uno slotSIM tradizionale (di tipo nano, volendo proprio essere precisi, e non lasciare nulla al caso). Siamo stati abbastanza esaustivi? Speriamo proprio di sì :)