SMS solidali. Neanche un soldo ai terremotati. Ho sempre diffidato di queste forme di raccolta fondi. Specialmente quando sms sono perorati da vip dello spettacolo e veline varie. La denuncia del Sindaco di Amatrice conferma i miei peggiori sospetti. I terremotati dell’Italia Centrale non hanno beneficiato neanche di un euro dei tanti milioni raccolti via sms dopo le tremende scosse di sisma che provocarono lutto e devastazioni ( leggi di più).
Ormai è diventato un rituale stucchevole e truffaldino. Pochi minuti dopo la tragedia, qualsiasi tragedia, spuntano come funghi numeri ai quali indirizzare – da telefono mobile e/o rete fissa – delle donazioni per prestare soccorso a chi è rimasto colpito dalla catastrofe. I numeri telefonici vengono imboniti ossessivamente da conduttori televisivi, cantanti celebri, vip dei social. E milioni di concittadini non esistano a comporre il numero proposto per erogare la propria generosa donazione.
Poi dopo qualche tempo vengono fuori le magagne. Le compagnie telefoniche non svolgono gratis questo servizio solidale ma trattengono una cospicua quota parte delle donazioni. Ci sono poi gli onerosi costi di finanziamento delle organizzazioni che a vario titolo propongono la raccolta fondi. Poi ci sono le spese di propaganda e marketing. Di ogni euro donato, dopo tutti questi prelievi, arriva ben poco ai beneficiari. In alcuni casi, Amatrice docet, non arriva un bel nulla. Anche Paolo Bonolis in un Sanremo di qualche anno orsono rimase coinvolto nella mancata consegna alle popolazioni del Terzo Mondo delle somme raccolte.
Questi sms solidali sono diventati peggio delle catene di S. Antonio social. Una vera e propria peste che sfruttando l’ondata emotiva generata dalle immagini di lutti e devastazioni contamina la generosità del popolo italiano permettendo a pochi speculatori di arricchirsi. Meglio vietare queste pratiche e creare sistemi di raccolta alternativi che possano garantire il corretto e chiaro utilizzo dei fondi raccolti senza sottrazioni improprie in corso d’opera che rischiano d’indurire il cuore degli italiani e distruggere le future raccolte solidali.