Il documentario sulla vita di Lady Gaga su Netflix disponibile da oggi, 22 settembre: “Questa è la vera me”

La lettera aperta della popstar nel giorno dell'uscita del documentario sulla vita di Lady Gaga su Netflix, disponibile da oggi, 22 settembre

Video teaser del documentario su Lady Gaga

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In occasione dell’uscita del documentario sulla vita di Lady Gaga su Netflix, disponibile dal 22 settembresulla piattaforma streaming in tutti i paesi in cui il servizio è attivo, è arrivata via Twitter una lettera aperta della popstar al suo pubblico.

Lady Gaga ha voluto parlare ai suoi seguaci per spiegare cosa abbia voluto dire girare Gaga: Five Foot Two durante la realizzazione del suo quinto album di studio, Joanne.

Nel documentario diretto da Chris Moukarbel, la cantautrice apre le porte della sua vita alle telecamere parlando dei suoi amori, dei problemi di salute (che di recente l’hanno costretta a posticipare la tranche europea del Joanne World Tour), della sua famiglia, del rapporto con la moda, con lo star system e con la fama.

La popstar non ha voluto vedere il risultato finale prima della presentazione al Toronto Film Festival per condividere la visione col pubblico. Con la lettera aperta del 22 settembre, poi, ha spiegato cosa abbia significato per lei raccontarsi senza filtri facendosi seguire dalle telecamere per otto mesi.

“Con Gaga: Five Foot Two mi sono trovata a testimoniare me stessa come non sarei riuscita a fare da sola. Mi sono sentita orgogliosa, ho provato tristezza, mi sono sentita potente, mi sono sentita vulnerabile… ma ciò che mi ha colpito è l’autenticità del film nel modo in cui Chris, il regista, ha scelto di mostrare i miei limiti più bassi e i miei momenti più alti e gli stretti rapporti con la mia famiglia a cui mi sono aggrappata mentre ho scritto il mio album Joanne. Scrivo Joanne per aiutare a comprendere il mio dolore fisico ed emotivo attraverso la storia della mia famiglia, della morte di mia zia in giovane età nel 1974, per la malattia autoimmune Lupus. Ho scritto Joanne per guarirmi e trovare la forza per alimentare tutto, con la determinazione che ho imparato dalla mia famiglia immigrata italiana. (…) È stato solitario, isolante, ed molto impegnativo psicologicamente perché la fama cambia il modo in cui ti vede la gente. Per me, è molto innaturale, ma complicato perché so che è il mio destino è essere una performer. Ma io sono così onorata da quell’aspetto della fama che alimenta l’amore dal mondo, la voce che mi è stata data dai miei fan per diffondere messaggi di potere e uguaglianza, la vita fortunata che è stata data a me e alla mia famiglia e il modo in cui possiamo ora dare agli altri che sono in difficoltà”.

La cantante si è poi detta felice di essersi calata nel processo creativo e di essersi fidata “ciecamente” del regista, che a sua volta crede fortemente nel talento della Germanotta. Oltre i ringraziamenti di rito, c’è poi la chiosa dedicata al pubblico: “Grazie little monsters. Forse non do sempre al mondo ciò che il mondo si aspetta da me. Ma senza dubbio è la vera me“.