La sigla di Suburra è finalmente ufficiale. Dopo la data di messa in onda della serie, prevista per le prime settimane di ottobre su Netflix, ecco arrivare la sua colonna sonora firmata da Piotta in collaborazione con Il muro del canto. Già rilasciato anche il video ufficiale, iniziato a circolare nelle ultime ore.
Il brano è uno spaccato della Roma degli ultimi anni, come dichiarato proprio da Piotta, è rappresenta un’ottima rappresentazione della produzione artistica del rapper capitolino. Nelle parole di presentazione del brano, Piotta non ha parlato di colpevoli ma di speranze sul futuro e di chi potrebbe essere in grado di risollevare le sorti della Città Eterna. Nelle sue parole, anche il ringraziamento a Michele Placido per aver creduto nel suo progetto.
Il singolo appena reso ufficiale sarà inserito nella versione remaster di Nemici, accompagnata da un’uscita speciale in vinile 7″ pubblicata per La Grande Onda e distribuita da Artist First. La loro uscita è prevista per il 13 ottobre prossimo, mentre la prima della serie è attesa già per il 6 ottobre sulla piattaforma di streaming Netflix.
La colonna sonora di Suburra ha già un suo video ufficiale nel quale compaiono Piotta e alcuni frammenti della serie di prossima trasmissione su Netflix, il 6 ottobre. Di seguito, il video del brano e il suo testo. Il brano è estratto da Nemici, ultimo disco di inediti rilasciato dal rapper passato al successo con il brano Supercafone.
TESTO 7 Vizi Capitale di Piotta feat. Il muro del canto
Nord, Sud, Ovest, Est, Roma è
così grande che di notte ti prende, ti inghiotte
fot*e la mente
un gigante che tu culla tra le urla che non sente
ti compra, ti vende, ti innalza, ti stende,
ti usa se serve, ti premia, ti perde
chi parte, chi scende, chi bluffa, scala
fredda come all’artico Sahara
dentro alle coperte tue, questa notte che te non ci sei
nuda come a Roma ed è così che ti vorrei
che dal mare ripercorre il cielo come l’acqua e il fiume
che paure non ne hai… avute mai
donne come lei che mi lega le sue corde
tese? di andare con candele accese
nere come il Sanpietrino, bianchi come il marmo
come gocce di rugiada che riflettono il mio sguardoRoma cruda, Roma cruda
Roma cruda
Nuda come la bellezza grande come Roma
Santa e dissoluta Roma ama e non perdona
Roma ti divora come un barracuda
Roma nuda, nuda, nuda,
nuda come la bellezza grande come Roma
Santa e dissoluta Roma ama e non perdona
Roma ti divora come un barracuda
Roma nuda, nuda, nuda,
Levante, ponente, maestrale, scirocco
le rose, i venti, le spine un rintocco
mi blocco, tramonto, palazzi fino al mare
sette vizi capitale, sembra di affogare
nel bianco e nero di un ricordo che non m’appartiene
in mezzo a canti di sirene, (ferme?) come iene
dove sete di vendetta veste sete su misura
Roma benedetta a volte Cristo a volte Giuda
Roma barbara e cultura, dna complesso
Roma è così che fa, seduce dall’ingresso
triste come un tango, tra l’oro e il fango
Roma è un passo a due volteggiando sull’asfalto
Roma è un volto stanco, di Madonna con le lacrime
gelosa, invadente, custode d’anime
curiosa, indolente, infedele, preghiera
Roma mani infami dentro l’acqua santiera
Nuda come la bellezza grande come Roma
Santa e dissoluta Roma ama e non perdona
Roma ti divora come un barracuda
Roma nuda, nuda, nuda,
nuda come la bellezza grande come Roma
Santa e dissoluta Roma ama e non perdona
Roma ti divora come un barracuda
Roma nuda, nuda, nuda,
Roma cruda, Roma cruda
Roma cruda
Roma cruda, Roma cruda
Roma crudaNuda come Roma, grande come la bellezza
na madre premurosa, che te mena e t’accarezza
lavoratore stanco, pezzo grosso, bandito
vorresti esser tu stanotte er figlio preferito
ma sei come a tutti l’altri, vacce stanche alla fermata
occhi bassi, mani in tasca, a ripensà alla tua giornata
tutto ciò che c’hai, te lo sei dovuto sudare
zero privilegi stile mafia capitale
quelli che c’hai intorno, alla vita gli hanno dato un prezzo
er compenso giornaliero per consumarse pezzo a pezzo
poi alzi l’occhi vedi Roma
e chi vive davero sta città, ritrova il senso a tutto
e non se ne vo più annà, non se ne vo più annà, non se ne vo più annà