Sono disturbato dalle effusioni in pubblico gay e etero che siano. Est modus in rebus: la buona educazione prescinde dal sesso e dall’orientamento sessuale. Credo che una coppia, etero e/o gay non importa, debba effondere in privato evitando carezze e baci eccessivi in pubblico. Non credo ai divieti ed ai regolamenti sulla durata dei baci o alla posizione delle mani carezzevoli. Buon senso, decoro, rispetto della coppia e degli altri devono ispirare gli atteggiamenti della coppia, gay e/o etero che sia, in un bar, uno stabilimento balneare,un centro commerciale.
E’ un’estate rovente ed il desiderio di refrigerio aveva convinto una giovane coppia gay campana a concedersi una giornata di relax in uno stabilmento balneare di Salerno.L’episodio è ampiamente descritto dai principali media nazionali (leggi di più).
La coppia gay sostiene di esser stata allontanata con l’accusa di effusioni troppo roventi in piscina. I gestori del lido assicurano che adottano lo stesso comportamento anche per effusioni etero troppo hot. Naturalmente si è scatenato il consueto diluvio di comunicati stampa e dichiarazioni indignate delle comunità gay ed lgtb che invocano il diritto alla libere e pubbliche effusioni. Non credo che le pubbliche effusioni erotiche siano un diritto civile tanto per i gay quanto per gli omo.
Per mia educazione, sono un uomo dello scorso millennio, il sesso è cosa riservata. Troppo bello l’intimo legame tra due esseri, gay e/o etero che siano, per doverlo esibire, ostentare, divulgare con manifestazioni pubbliche. Durante una cena romantica è bello tenersi mano nella mano o darsi un rapido bacetto, altro è “limonare” al tavolo e palparsi nell’intimità sotto gli occhi di tutti. In piscina è bello sfiorarsi per un attimo o spalmarsi con garbo la crema solare, è osceno avvinghiarsi nell’acqua o insinuare le mani sotto il costume coram populo. Si tratta di buon senso e di buona educazione ed il buon senso e la buona educazione non hanno nè sesso, nè orientamento sessuale.