Bossetti è innocente; questa la mia convinzione. Bossetti è colpevole; il verdetto anche della Corte d’Appello. Ma è una condanna da telefilm americano basata su di un fragile indizio senza che i magistrati siano stati capaci, in tanti anni d’inchieste e processi, né di trovare l’arma del delitto, né di individuare un movente. Per la Legge e due Tribunali, gli unici che contano nello Stato di Diritto, Bossetti dovrà restare in carcere per tutto il resto della sua vita. E’ lui secondo i giudici di primo e secondo grado l’assassino di Yara (leggi di più). Ma mi chiedo fino a che punto questa condanna sia giusta?
Nel diritto penale italiano è la pubblica accusa che deve suffragare con prove la colpevolezza di un individuo. Può bastare come prova per spedire in carcere a vita Bossetti – che continua a proclamarsi innocente – una labile traccia di DNA? Ho seguito fin dall’inizio una vicenda giudiziaria e processuale che ha appassionato e diviso l’Italia. La povera Yara è stata brutalmente assassinata ed il cadavere martoriato ritrovato solo molte settimane dopo nonostante l’ingente spiegamento di uomini e mezzi impegnati nella ricerca. L’analisi dei resti e degli indumenti di Yara ha permesso d’individuare tracce genetiche compatibili con quelle di Bossetti. E, proprio come nei telefilm di Fox Crime, questo è bastato per spedire in galera il muratore e padre di famiglia.
Da tre anni in carcere, dopo due condanne Bossetti continua a dichiararsi innocente ed io sono portato a credergli. Perché un indizio non è una prova. Una traccia genetiche che neanche l’accusa ha saputo spiegare come si trovasse sul cadavere di Yara non è l’arma del delitto. Ed il movente dell’omicidio non è mai stato svelato e chiarito. L’impressione che resta, ascoltando anche la condanna in appello, è quella che servisse un colpevole a tutti i costi per rassicurare l’opinione pubblica e che Bossetti fosse il colpevole giusto. Ma lo Stato di Diritto è un’altra cosa rispetto ad un telefilm americano. E Bossetti potrebbe esserne diventato la vittima insieme alla povera Yara.