Linus su X Factor, intervistato da Tivù, torna sulla polemica che lo ha travolto negli scorsi mesi. Il direttore artistico di Radio Deejay, a maggio, aveva commentato il talent show di Sky Uno e la nuova collaborazione del programma con RTL 102.5 utilizzando parole aspre contro l’aspetto musicale che “purtroppo non va da nessuna parte e mostra gli anni che ha”.
Lo aveva definito un programma “moribondo” e aveva ricordato il fallimento del format nel resto del mondo, mentre l’Italia si ostina a mandarlo avanti.
A qualche settimana da quelle dichiarazioni che fecero il giro dei social network raggiungendo anche l’orecchio di Sky e della produzione, Linus fa marcia indietro durante una nuova intervista rilasciata a Tivù.
Le dichiarazioni di maggio:
“Un conto è il programma tv, un altro l’aspetto musicale, che purtroppo non va da nessuna parte e mostra gli anni che ha. Nel resto del mondo XF non esiste praticamente più, l’Italia sta tenendo in vita un moribondo. Non ricordo nemmeno chi ha vinto l’anno scorso o quello prima. Non è successo niente da Marco Mengoni in poi, con l’eccezione di Francesca Michielin. Due che ce l’avrebbero fatta anche senza talent. (…) Rtl ci si è buttata sopra con l’eleganza che la contraddistingue e noi siamo lieti di lasciarle spazio, così Kekko dei Modà avrà qualche altra canzone da scrivere. Per come fa la radio Rtl, inserire nella programmazione altre 20 canzoni ‘riempitive’ non cambia nulla. Il loro è un ipermercato della musica, se sono contenti così, affari loro. E se sono contenti a XF vuol dire che sono pronti ad abbassare ancora il livello”.
Nel corso della nuova intervista, il direttore artistico di Radio Deejay spiega e argomenta il uso punto di vista, scusandosi implicitamente per quanto detto in passato.
“In effetti mi sono reso conto solo dopo di avere usato parole troppo aggressive, e mi dispiace, dalle quali è nata una polemica su cui non vorrei ritornare. Anche perché, in fin dei conti, con Sky abbiamo lavorato sempre bene”.
“Va comunque ricordato che il talent è un programma televisivo”, ha aggiunto, citando anche il Festival di Sanremo.
“La musica ha altri meccanismi e regole”, ha continuato ricordando che ciò che vediamo in TV non è altro che la spettacolarizzazione della musica e che un talento vero per andare avanti ha bisogno di molto altro, al di là dello spazio del talent show.
“Ecco perché è raro, non impossibile, che si scoprano dei talenti con i talent. Sia chiaro, il mio augurio è che siano sempre di più, ma l’esperienza oggettivamente dimostra che gli exploit sono stati veramente pochi”.
Non è colpa dei talent show però, ha confermato Linus. Si tratta piuttosto di fraintendimenti nel mondo dell’arte musicale che portano molti giovani a tentare la strada del cantautorato. Il programma TV, infatti, sceglie i concorrenti tra coloro che si presentano ai provini e la scarsa qualità – qualora ci fosse – deriva dalla scelta tra coloro che si presentano alle audizioni.
“Il che non è colpa del talent in sé, quanto di chi pensa che basti saper cantare per fare il cantante, quando invece bisogna saper esprimere uno stile e scrivere dei brani. E questo non lo impari partecipando a uno show…”.