I problemi di segnale continuano a tormentare i clienti dopo la fusione Wind e 3 Italia, per la progressiva cessazione del roaming TIM, in atto dal 20 giugno come vi abbiamo qui raccontato, ed il contestuale sovraccarico della rete Wind, per cui era stato programmato da parte della società un intervento di manutenzione da remoto sulle SIM H3G.
Tuttavia, c’è purtroppo chi non riesce ad agganciarsi a nessuna delle due reti del nuovo operatore, pur avendo magari stipulato un contratto in abbonamento con smartphone. In quel caso, più che comprensibile che l’utente voglia recedere senza pagare penali, ma limitandosi a pagare le rate restanti per l’acquisizione del proprio dispositivo.
In pratica, si tratterebbe di effettuare un test certificato sulla banda larga (per ulteriori approfondimenti, visitate questa pagina), e, nel caso in cui si riuscisse a dare evidenza di una media di banda con valori inferiori a quelli minimi dichiarati dal provider, il contratto potrà essere risolto per inadempimento, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, in cui si denunciano i problemi di segnale nella fornitura del servizio. C’è chi poi, per precauzione, provvede anche al blocco del RID, ma questa è un’altra storia.
In ogni caso, per quanto fastidio possa dare la situazione, probabilmente non servirà dover prendere decisioni così drastiche, e comunque tignose per il consumatore. In fondo, la fusione Wind e 3 Italia è da poco entrata nel vivo, bisogna anche usare un po’ di comprensione nei confronti di questa nuova realtà, che sta lavorando sodo per offrire il migliore servizio possibile (i problemi di segnale sono purtroppo inclusi nel prezzo, com’era facilmente prevedibile quando la joint-venture venne annunciata, e poi formalizzata lo scorso 1 gennaio 2017).
Il roaming su rete TIM cesserà del tutto il 30 agosto: non è escluso che fino ad allora la fusione Wind e 3 Italia si attrezzi in maniera tale da colmare i gap contestualmente.