Tekken 7 è arrivato finalmente sui nostri scaffali, in formato console, dopo un lungo periodo di militanza nei cabinati delle sale giochi giapponesi. Dal 1 giugno scorso il nuovo capitolo di una delle più importanti e longeve saghe picchiaduro nella storia del gaming è disponibile per PS4, Xbox One e PC.
Un titolo denso di attesa e di aspettative per tirare le somme di un’epopea storica, quella dei Mishima e della faida che sin dalle origini della serie permea le trame delle varie iterazioni del franchise. La saga targata Bandai Namco è passata per alti e bassi, nella sua lunga storia editoriale, ed è per questo che Tekken 7 rappresenta un appuntamento ancora più importante. Sarà riuscito il nuovo capitolo a risalire la china di un mercato sempre più saturo di ottimi picchiaduro?
Padre e figlio
Laddove, negli ultimi anni, la Storia di Tekken aveva preso una piega alquanto altisonante, la trama per giocatore singolo di Tekken 7 mette quasi da parte (occhio, il “quasi” è doveroso) mostri sacri e divinità. Il focus dell’esperienza narrativa del gioco è tutto sul binomio padre/figlio, sul contrasto e sull’eterno conflitto di sangue tra Hehiachi e Kazuya.
Il confronto finale tra padre e figlio permea l’intera durata della Storia, che si dipana nel corso di un paio d’ore scandite da circa dodici capitoli. A tutto ciò, una volta terminata la Campagna, si aggiungono un capitolo speciale e altri dedicati a storyline di personaggi secondari, un parco di contenuti che riesce ad allungare l’esperienza di un’altra oretta ma non di più.
Senza dubbio ci troviamo di fronte a una trama densa di pathos e di spettacolarità, che cerca di tirare le somme e che per molti versi sa tanto di conclusione, almeno per quanto riguarda la lunga e tormentata “Saga dei Mishima”; Tekken 7 riesce tuttavia a superarsi esclusivamente “in casa propria”, proponendo un’epopea finale che riscatta qualche prestazione incolore degli ultimi anni e che riuscirà a soddisfare i fan di lunga data, i quali finalmente potranno assistere alla presunta conclusione di una faida decennale.
Il problema è quando si cerca di guardare il tutto “dall’esterno”, volgendo uno sguardo anche a quel che il mercato ha oggi da offrire. Partendo dal presupposto che chi non ha mai approcciato i vecchi capitoli – o ne ha approcciato qualcuno in maniera casual – di certo non sarà in grado di cogliere tante sfumature e riferimenti narrativi, l’intera struttura del racconto in Tekken 7 è piuttosto altalenante.
Lo svolgersi degli eventi si compone di un mosaico fatto avvenimenti senza alcun senso e altri, invece, pregni di epicità e significato: il tutto è raccontato dal punto di vista di un narratore anonimo, un giornalista senza volto e senza nome che in qualche modo è collegato a Hehiachi Mishima e mosso da un sentimento di profondo odio verso l’anziano protagonista. Un espediente che non sempre riesce a funzionare, nel suo intersecarsi nelle vicende dei vari protagonisti.
The King of Iron Fist
Una volta terminata una Storia non proprio longeva e con più di qualche perplessità, Tekken 7 propone un’offerta videoludica incentrata particolarmente sul giocatore singolo, “limitando” all’online le classiche Battaglie veloci o personalizzate in Rete – peraltro presentando, al lancio, diversi e fastidiosi problemi di netcode.
Ai giocatori non resta, dunque, che lanciarsi nelle altre due grandi modalità Offline: Battaglia Arcade e Battaglia tesoro, quest’ultima in grado di fornire agli utenti tante ricompense che poi troveranno nella Personalizzazione la loro migliore realizzazione. Tekken 7 fa ottimo sfoggio dei suoi contenuti single player grazie anche alla suddetta personalizzazione, con centinaia di oggetti di equipaggiamento che vi permetteranno di vestire i vostri combattenti preferiti nei modi più disparati e bislacchi, fino a creare la propria combinazione preferita.
Il gioco offre anche un roster di personaggi perfettamente equilibrati tra presenze storiche imprescindibili e new entry, il tutto proponendo un combat system per ogni guerriero perfettamente bilanciato. Ogni personaggio presenterà delle caratteristiche che potrebbero renderlo il vostro “main” e anche l’introduzione di nuovi lottatori – dallo stile roboante e potenzialmente micidiale, come Lucky Chloe – non sbilancia l’esperienza generale, dandovi la possibilità di lanciarvi tranquillamente in divertenti e longevi tornei con amici.
Tekken 7 è un picchiaduro dall’altissimo tasso tecnico: chi non mastica particolarmente tutti i segreti del genere può comunque giocarlo e goderne appieno, ma soltanto i più navigati riusciranno a padroneggiare ogni singola combo e tecnica – per quanto alcune soluzioni, per dar vita a potenti esecuzioni, siano state semplificate.
Nell’economia di un mercato che, specie nel 2017, ha regalato esempi perfetti di picchiaduro perfettamente bilanciati tra un tasso tecnico elevato e un’offerta in grado di soddisfare i giocatori più casual (sì, mi riferisco in larga parte a Injustice 2), Tekken 7 si pone come un esponente di tutto rispetto del genere. Tuttavia, comparato ad altri competitor, propone un comparto tecnico enormemente più complesso, rendendo accessibile ai giocatori meno esperti soltanto la punta di un iceberg che tuttavia, di per sé, è anche abbastanza soddisfacente.
Conclusioni
Tekken 7 si conferma come un ottimo picchiaduro e, dal punto di vista meramente tecnico e del salto di qualità generazionale, di fatto è il migliore capitolo della serie: un roster e un’offerta in termini di gameplay che riescono a bilanciarsi a vicenda in un’esperienza di gioco improntata principalmente sul single player, con un paio di modalità divertenti e una Personalizzazione che garantirà tante, tantissime ore di gioco in cerca dell’equipaggiamento preferito per i propri combattenti prediletti. Diversamente è sul fronte narrativo, con una Storia che sembra portare alla fatidica conclusione della sanguinosa Saga dei Mishima, ma che non ha paura di porre le basi per ulteriori e affascinanti prosiegui; il problema principale è che, a fronte di un alto tasso di pathos e di spettacolarità, la trama del nuovo picchiaduro di Bandai Namco è costellata di alti e bassi, che molto spesso propongono situazioni senza alcun reale senso logico.
Pro
- Storia densa di pathos ed epicità
- Tanti personaggi, infinite personalizzazioni
- Gameplay sempre divertente…
Contro
- … ma non adatto a tutti
- La trama ha i suoi alti e i suoi bassi
- Scarsa offerta in multiplayer online
VOTO FINALE: 8/10