Su un palco mastodontico, di fronte ad una folla colossale che vista dall’alto rassomiglia ad una fiumana senza fine, la scaletta di Vasco Rossi Modena Park ha disegnato un ritratto quasi perfetto dei quarant’anni di carriera del Blasco. Quasi perché, a ben guardare nel repertorio del Blasco, ci sarebbero stati materiale e ispirazione per almeno due grandi concerti in stile Modena Park.
Vasco ha dedicato gran parte del suo concerto ai “rutilanti anni ’80” come li ha definiti sul palco, quelli che hanno visto la sua ascesa di “provoc-autore”, accusato di ogni nefandezza nei suoi pezzi eppure osannato per aver rotto ogni schema nel cantautorato italiano dell’epoca ed essersi inventato uno stile che sarebbe rimasto solo suo, a dispetto dei tentativi di imitazione che ne sarebbero venuti.
Puntualissimo sul palco alle 21.00, il Blasco è stato accolto dalle note di “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss tratta da Odissea 2001 nello spazio di Stanley Kubrick, con un una palla di fuoco gigantesca che sorge e tramonta sul maxi-schermo principale dell’enorme palcoscenico di Modena Park. Dall’esordio sulle note di Colpa d’Alfredo passando per Bollicine (ascoltare “Coca, casa e chiesa” in prima serata su Rai1 fa quasi dimenticare le polemiche sullo speciale un po’ ingessato di Bonolis), Ogni Volta si è approdati velocemente al primo medley della serata, quello di Gaetano Curreri che al piano accenna i ritratti femminili di Vasco – Jenny, Silvia e La nostra relazione – prima di accompagnarlo in Anima fragile ricordando la primissima versione del brano.
Gli anni Novanta e i Duemila si mescolano passando efficacemente da Siamo soli all’ultimo singolo Come nelle favole, dalla struggente Vivere, capolavoro cantato tra le lacrime dal pubblico, ad uno dei manifesti più recenti, Sono innocente ma…
Tra i momenti più goliardici c’è come sempre Rewind: tanti reggiseni lanciati sul palco (creati appositamente per l’occasione con la citazione dal brano “Fammi godere”) e tanti seni al vento tra il pubblico, mostrati anche su Rai1. Quello delle ragazze che si liberano dei reggiseni è una tradizione della combriccola del Blasco, tanto che lo stesso rocker definì il suo Live Kom 015 “il tour dei topless”.
Con Stupendo, Gli spari sopra, C’è chi dice no, il Blasco ricorda a tutti di aver scritto testi destinati a restare nell’Olimpo della storia della musica italiana, brani-manifesto che hanno rappresentato un’epoca riuscendo in modo essenziale e senza fronzoli a raccontare la crisi dei valori degli anni ’80, i miti dell’edonismo, il disimpegno critico, le illusioni rivoluzionarie crollate sotto il peso del realismo.
Con Non mi va Vasco si fa provocatore a viso aperto e dà senza mezzi termini della faccia di culo al senatore Carlo Giovanardi, che si era scagliato contro il concerto-evento del rocker paventando un “megaraduno di spacciatori” in quel di Modena.
Il medley acustico aperto da Il tempo crea eroi e concluso cantando a squarciagola Senza parole è stato tra i momenti più poetici della serata. Con I soliti Vasco canta rivolgendosi direttamente in camera per tutti coloro che lo seguono dai cinema sparsi in tutta Italia, poi regala un tris di capolavori che passa da Sally a Un senso a Siamo solo noi. Dopo la presentazione della grandiosa band che lo accompagna, la conclusione accorata (e l’immancabile ricordo di Massimo Riva) con Vita spericolata e Albachiara: “L’amore sopra la paura. Non ci convinceranno a cambiare le nostre abitudini e a chiuderci in casa. L’amore vince“. E poi il saluto consolatorio che è un classico del Blasco: “Ce la farete tutti” è solito assicurare Vasco dal palco a tutta la sua combriccola, perché dopo aver conosciuto e cantato il male di vivere il suo messaggio per il pubblico è che c’è sempre una via d’uscita.
Ecco la scaletta di Vasco Modena Park: una parte dei brani può essere rivista nel video de La notte di Vasco, lo speciale di Rai1 condotto – tra le polemiche sui social – da Paolo Bonolis, in attesa del dvd ufficiale.
Intro: Also sprach Zarathustra (Strauss)
Colpa d’Alfredo
Alibi
Blasco Rossi
Bollicine
Ogni volta
Medley Gaetano Curreri al pianoforte: Jenny, Silvia, La nostra relazione e Anima Fragile
Splendida giornata
Ieri ho sgozzato mio figlio
Delusa Medley: Delusa, T’immagini, Mi piaci perché, Gioca con me, Stasera!
Sono ancora in coma, Rock’n’roll show
Assolo di Maurizio Solieri
Vivere una favola
Non mi va
Cosa vuoi da me
Siamo soli
Come nelle favole
Vivere
Sono innocente ma…
Rewind
Liberi liberi
Interludio 2017, guest star Andrea Braido
Acustico: Il tempo crea eroi, Una canzone per te, L’una per te, Ridere di te, Va bene va bene così, Senza parole
Stupendo
Gli spari sopra
Sballi ravvicinati del terzo tipo
C’è chi dice no
Un mondo migliore
I soliti
Sally
Un senso
Siamo solo noi
Vita spericolata
AlbachiaraBand: Steff Burns e Vince Pastano alle chitarre, Claudio Golinelli al basso, Andrea Innesto al sassofono, Clara Moroni ai cori, Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola alle tastiere e tromba, Matt Lang alla batteria. Direttore artistico: Guido Elmi.
Gli abbracci finali con tutta la band – con apparizione del supervisor Elmi – e le guest star Maurizio Solieri, Andrea Braido e Gaetano Curreri sono il modo migliore per ricordare, di fronte ai 22mila di Modena Park, che il 1° luglio s’è fatta la storia della musica. Ma anche che la storia del Blasco, in sorprendente forma fisica e vocale per i suoi 65 anni, non finisce qui: dopo un concerto perfetto sarebbe stato il momento forse più adatto per annunciare un ritiro dalle scene e chiudere una carriera unica nel suo genere, ma Vasco ha ancora qualcosa da raccontare. “Ci vediamo presto” ha assicurato, confermando quanto già detto alle prove di fronte al fanclub, ovvero che dopo Modena ci saranno altri concerti. Dove? Quando? Magari ancora negli stadi, forse già dal prossimo anno. Ma intanto è il momento di godersi il meritato tributo che il pubblico di Modena gli ha riservato.
eccovi qui… dall’alto..!!
Pubblicato da Vasco Rossi su Sabato 1 luglio 2017