Le rimodulazioni TIM non sono di certo finite, anche se nel caso specifico non sono relative ad offerte, piani a consumo o tariffe speciali: le modifiche odierne fanno capo alla procedura di sostituzione della SIM per i clienti ricaricabili, che a partire dal 25 giugno avrà un costo di 15 euro, e non più di 10 come in passato (cifra rimasta invariata per gli abbonati).
Le causali che fanno scattare il pagamento sono le seguenti: perdita o furto, smarrimento di PIN/PUK ed acquisizione di SIM con funzionalità NFC o comunque di ultima generazione rispetto a quella attualmente in uso.
In caso di malfunzionamento, il cliente potrà richiedere il rimborso dei 15 euro (per ottenere l’indennizzo, non dovranno essere decorsi 24 mesi dall’attivazione di questa prima SIM), che gli verranno accreditati sul proprio credito residuo (la pratica dovrà essere avviata in loco, da parte del negoziante stesso). Se passate 24 ore dalla sostituzione della SIM l’accredito non è ancora stato erogato, bisognerà contattare il 119 per chiedere spiegazioni.
Per il resto, la richiesta per la sostituzione della SIM resta sempre la stessa, a prescindere dalle rimodulazioni TIM sopra citate: recarsi presso un centro autorizzato, esporre la propria urgenza e versare l’importo dovuto in contanti (chiaramente il numero di telefono della vostra utenza non muterà, ma perderete tutti i dati, laddove presenti, contenuti all’interno della vecchia SIM, rubrica compresa).
Non capita ogni giorno di sostituire la propria SIM, ma dispiace apprendere che il gestore blu, così come anche tanti altri, insista nell’applicare sovrapprezzi di questo ed altro genere. Le rimodulazioni TIM questa volta hanno interessato il cambio della SIM, speriamo di non incappare in ulteriori sorprese nei prossimi giorni, non credo riusciremmo a mandare giù troppo facilmente l’ennesimo boccone amaro.