Red Ronnie ascolta l’album dei The Kolors, You, e condivide le prime sensazioni con i fan, in diretta su Facebook: “È fantastico”. Parla di “sonorità pazzesche” e ipotizza che se fosse stato pubblicato sotto falso nome sarebbe stato un successo sicuro, in Italia come all’estero.
La risposta di Stash Fiordispino dei The Kolors non si fa attendere. Sotto il video di Red Ronnie, Stash ringrazia il giornalista e critico musicale bolognese, dicendosi “contento” di leggere le sue parole.
“Sai, abbiamo investito tanto in questo lavoro”, continua l’artista, pronto a trasferirsi ad Austin se dovesse essere necessario.
La volontà di ricominciare da zero, dall’altra parte del mondo, e un “Io non ho paura”, quasi urlato sui social. “Me ne sbatto i cogli*** di ciò che può funzionare o meno… SONO IO![…] La società ti insegna ad essere un cammello… ma sta a te diventar leone”, continua, con una metafora colta che fa riferimento alla filosofia di Nietzsche e alle tre metamorfosi dello spirito.
Stash si trova nella prima fase ed aspira a raggiungere la seconda, divenendo un leone, forte dell’aspirazione alla rivalsa che accomuna (quasi) tutti gli ex talent. In una vecchia intervista per Fanpage è lo stesso Red Ronnie ad analizzare i talent show, da sempre contrario al loro meccanismo ma dalla parte degli artisti che provano a sopravvivere nell’impervio oceano della discografia.
“Il talent è il modo più comodo per sfruttare i ragazzi e farci i soldi sopra […] So che se vinci, qualsiasi merda tu canti mi vendi 60-70 mila copie e poi fuori dai coglioni […] C’è bisogno di dare contenuto. Perché si tira a fare l’artista usa e getta? Perché non gli devi dare l’opportunità di crescere, perché se cresce rompe i coglioni […] Hanno sostituito gli idoli, oggi gli idoli che creano sono idoli vuoti”.
E Stash Fiordispino lo sa bene. Entra ad Amici di Maria De Filippi all’ultimo secondo, quasi per caso, con una sfida d’ingresso che gli regala il lasciapassare per il serale. Dal piano alla chitarra elettrica, con i The Kolors dimostra di avere le carte in regola per trasformare un inedito in un tormentone con un hook destinato a rimanere ben impresso nella mente dei fan. Con un sapiente posizionamento in uno spot TV, Everytime raggiunge un pubblico inimmaginabile che sembra concordare sul talento dei The Kolors.
Tour estivi ed eventi firmacopie, il primo disco e poi il secondo, fino allo sputo alle telecamere agli MTV Awards di Firenze e una serie di immagini versione “lama” che rimarranno nella storia, più o meno come l’hook di Everytime. Forse il primo tentativo di passare da cammello a leone, ma nel modo sbagliato.
“Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito:
come lo spirito diventa cammello,
e il cammello leone,
e infine il leone fanciullo” (Nietsche).
Il cammello è un animale da soma che viene sfruttato per portare pesanti carichi: rappresenta l’uomo che si piega alla volontà di un’entità superiore, alla quale non riesce a ribellarsi fino a quando non diventa leone. Stash Fiordispino, questa fase l’ha sicuramente vissuta, al pari di tutti gli altri ex talent che prima di lui hanno gridato allo scandalo. Nella fortuna di firmare un contatto discografico con un’etichetta indipendente del calibro di Baraonda, purtroppo, si accetta (consapevolmente o meno) la clausola di farsi gestire al 200% da imprenditori che nulla hanno da invidiare alle major più blasonate, da Sony Music a Universal Music e Warner Music.
A due anni dal trionfo ad Amici di Maria De Filippi, Stash è pronto ad affermare la propria identità e cerca libertà ed indipendenza artistica. Vuole rischiare e mettersi in gioco come i bei vecchi tempi, quelli dei concerti nei locali del milanese tra “spacci” di mozzarelle di bufala.
Forse anche a lui, come a Valerio Scanu e a Michele Bravi – tra gli altri – qualcuno ha detto: “Sei finito”. O forse Stash è semplicemente più insofferente degli altri e non aspetta il tracollo totale per capire di dover correre ai ripari. In fin dei conti oggi c’è Riki (Riccardo Marcuzzo) che fa sold out in poche ore, accolto da migliaia di persone in ogni negozio di musica della penisola e prima dei tanto chiacchierati The Kolors c’erano i Dear Jack con annesso tour nei palazzetti dello sport e Arena di Verona, tutto esaurito ovviamente. In quel caso fu di Alessio Bernabei la voce fuori dal coro, il primo a ribellarsi al meccanismo del quale era vittima inconsapevole con conseguente decisione di lasciare il gruppo per provare a vivere la sua vita e la sua carriera così come la immagina tuttora quando imbraccia una chitarra pronto a scrivere il tormentone estivo… che tormenta poco.
Ma davvero basta una canzone per conquistare il pubblico italiano? Il nuovo album dei The Kolors “spacca” e se lo assicura Red Ronnie c’è da fidarsi, ma basterà a riempire i palazzetti dello sport o i teatri?
Il leone arreca fastidio al cammello perché rifiuta la sottomissione e pretende di autogestirsi opponendosi al vecchio “Dio”. Nel 2017 però, in Italia, forse il leone è destinato a morire semplicemente perché non sa sopravvivere nella nuova città cosmopolita, una vera giungla discografica dove sopravvive solo il “fanciullo”, rimanendo in tema Nietsche.
Si crede che per raggiungere il successo basti una canzone forte e si ignora tutto ciò che c’è dietro, e davanti, e di fianco, che non porta necessariamente a snaturare la musica ma semplicemente a rendersi conto che tra l’epoca dei vinili e quella della musica liquida di acqua sotto i ponti ne è passata tanta. Degli ex talent che puntano il dito contro una realtà discografica, un manager, un ufficio stampa, ne è pieno il web. Ad un anno dal programma o sei Marco Mengoni o inizi a sputare fuoco su tutti, alla ricerca di un’agognata indipendenza, alla quale, consapevolmente, hai deciso di rinunciare in nome di un facile ed immediato successo. E poi vuoi ricominciare da zero, perché realizzi di non aver trovato il benefattore tanto ambìto ma un imprenditore che deve chiudere il bilancio in positivo, e di aver commesso anche – diciamocelo – qualche ca**ata, in un momento di onnipotenza ingiustificata.
Caro Stash, non c’è dubbio che il vostro album sia fantastico, ma in Italia non basta. Se non sei disposto a considerare tutto il resto, ti auguriamo buon viaggio sin da ora. In caso contrario, ti aspettiamo a Napoli per quattro chiacchiere tra “amici”.
Red Ronnie ascolta l’album dei The Kolors:
Sto ascoltando il disco dei THE KOLORS che lunedì saranno #RoxyBar a Venezia Mestre: sonorità pazzesche. Se l’avessero…
Pubblicato da Red Ronnie su Giovedì 22 giugno 2017
Il messaggio di Stash:
Bello il commento di Stash THE KOLORS sotto il video che ho postato stanotte su Instagram mentre sentivo il nuovo album….
Pubblicato da Red Ronnie su Venerdì 23 giugno 2017
fino ad ‘ora l’etichetta indipendente baraonda ha dato la possibilità a stash e the kolors di muoversi liberamente addirittura avvantaggiandosi della collaborazioni di grandi nomi stranieri. questo grazie alla genialità di stash sempre pronto a rinnovarsi mantenendo sempre le sue origini musicali che danno il marchio ai the kolors. proprio perchè indipendente non avendo baraonda non ha ramificazioni all’estero come le major the kolors si stanno dando da fare non poco x farsi apprezzare dagli addetti ai lavori fuori dall’italia con cui hanno collaborato al nuovo album e che già li apprezzano e pensano che a breve avranno successo lì
https://youtu.be/eQcbi-8-QqI
consiglio la visione di questo video dove stash spiega il perchè del suo gesto impulsivo, prima di parlare di onnipotenza ingiustificata