Nel corso di una conferenza, presso la Cité des Sciences a Parigi, il lead game designer e co-sceneggiatore di Red Dead Redemption Christian Cantamessa ha parlato proprio del primo capitolo sviluppato da Rockstar e pubblicato nel 2010: in particolare si è discusso sul toccante finale del gioco, che tutti gli appassionati del titolo conoscono e hanno amato. Non c’è bisogno di dirvi che, se continuate nella lettura e non avete mai giocato Red Dead Redemption, incapperete in uno spoiler bello grande.
Alla fine di Red Dead Redemption John Marston muore: una “decisione controversa” per lo studio, come l’ha definita Christian Cantamessa che ha voluto “disperatamente” che accadesse insieme al co-fondatore di Rockstar Games Sam Houser. Ovviamente una scelta del genere avrebbe portato a complicazioni sul lato del gameplay, visto che nei videogiochi Rockstar si è in grado di giocare nei panni del protagonista anche dopo aver terminato la storia.
Cantamessa ha svelato che il team ha seriamente pensato di modificare il finale originale di Red Dead Redemption 2, in modo che John Marston non morisse. Sarebbe stata la soluzione più semplice, ma non gli sviluppatori sentivano che non avrebbe funzionato. È così che è nata l’idea di utilizzare Jack, il giovane figlio di John, per poterlo controllare in età adulta e permettere ai giocatori di continuare a esplorare il mondo di gioco. Una scelta che si è rivelata azzeccata, e che ha dato la possibilità a Rockstar di veicolare la trama verso una sorta di lieto fine grazie alla quest secondaria “L’ultimo nemico che sarà distrutto”, nella quale Jack può finalmente vendicare la morte di suo padre.
Il co-sceneggiatore di Red Dead Redemption ha poi parlato delle “conseguenze” che questa scelta ha portato, in termini di sviluppo del mondo di gioco: il team ha dovuto poi realizzare che ogni singolo elemento dell’open world del titolo avrebbe dovuto subire delle modifiche. Ogni missione secondaria lasciata in sospeso e ogni minigioco avrebbero dovuto tener conto che si giocava nei panni di Jack: ecco che un semplice “Hey John” doveva diventare un “Hey Jack”, e così via. Questo, ha dichiarato Cantamessa, ha aggiunto una bella mole di lavoro alla fase finale della produzione.
“È stata una scelta difficile”, ha dichiarato Christian Cantamessa, che ha poi svelato di essersi caricato ogni responsabilità per il lavoro extra che questa modifica ha richiesto nel gioco, ma non senza ringraziare i co-fondatori di Rockstar Games Sam e Dan Houser e il Presidente Leslie Benzies per aver creduto in questa decisione: “avrebbero potuto dire ‘sì, bella idea, ma no, John vive. Cambiare la storia? Chi se ne frega, è solo un gioco’”. Fortuna che non è stato così, vero?
Red Dead Redemption 2 sarà il sequel del gioco di cui abbiamo appena parlato, è in sviluppo per PS4 e Xbox One e uscirà nella primavera 2018: a proposito di protagonisti e finali, non abbiamo idea dell’ambientazione precisa del nuovo gioco Rockstar, in particolare se continuerà l’epopea di Jack Marston, se volerà su altri personaggi o se proporrà un prequel per ripescare il personaggio di John Marston. E, visto il rimpianto di Rockstar per averlo ucciso, non è per nulla esclusa quest’ultima possibilità…
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Fonte: DualShockers.