Del potere mitizzante e del pericolo di emulazione insito nel racconto seriale si è detto tutto e il suo contrario: a sostenere queste tesi è anche il figlio di Pablo Escobar contro Narcos, la pluripremiata serie dedicata al narcotrafficante colombiano più celebre di sempre, un successo indiscusso che a quanto pare non ha affatto convinto il suo erede.
Intervistato in esclusiva da Le Iene, Juan Pablo Escobar (nome cambiato in Sebastian Marroquin subito dopo la morte del padre) ha raccontato come vive il fatto che suo padre sia diventato un antieroe le cui gesta sono raccontate in un’epopea a puntate, giunta ormai alla terza stagione.
Il figlio dell’ex re della cocaina, che ha reciso ogni legame rispetto alle attività criminali del padre e che conduce una battaglia per la legalità, si è scagliato contro la serie di Netflix che a suo dire rischia di glorificare un personaggio che andrebbe soltanto consegnato alla storia con una dura e unanime condanna per le sue gesta criminali. Il rischio, secondo il figlio di Escobar, è che si finisca per mitizzare una figura molto pericolosa, con la conseguenza di innescare un effetto emulazione nel pubblico più vulnerabile e incline a lasciarsi affascinare dal crimine.
La sua opinione è basata su reazioni che ha avuto modo di testare in prima persona, al punto da proporre a Netflix una collaborazione per cercare di ridurre questi potenziali rischi.
Non sono contrario a raccontare storie su mio padre, sono invece contrario che si glorifichi la vita dei criminali. Da quando sono state pubblicate le serie, ricevo molti messaggi da parte di ragazzi che vogliono seguire le sue orme: comandare, picchiare, farsi largo con la violenza. (…) Ho più volte offerto a Netflix le mie consulenze per rimediare agli errori della sceneggiatura, ma non mi hanno ascoltato, e così hanno anche infangato il nome di mio zio, un onesto venditore di Bibbie ucciso da una organizzazione paramilitare, mentre loro lo presentano come un criminale morto in un conflitto a fuoco con la polizia.
Da figlio non rinuncia a manifestare affetto per suo padre, ma l’architetto che oggi vive in Argentina e si batte per l’educazione alla legalità dei più giovani, non usa mezzi termini per condannare la storia criminale di Escobar.
Considero Pablo Escobar come il miglior papà del mondo, ma non dimentichiamo che è stato anche uno dei banditi più pericolosi al mondo.
Ecco l’intervista realizzata da Le Iene.
Ieri a Le Iene è andata in onda un’intervista al figlio di Pablo Escobar: ascoltate la sua opinione molto critica sulla serie Narcos!
Pubblicato da Serial Stalkers su Giovedì 1 giugno 2017
guardate che vive in argentina!!!