“Non ditemi che non sono abbastanza cupo perché mi offendo“: così il creatore Claudio Corbucci ha parlato in conferenza stampa di Non Uccidere 2, la seconda stagione dell’acclamata serie con protagonista Miriam Leone che lo scorso anno era andata in onda su Rai3, con scarso riscontro auditel ma un’ottima accoglienza da parte della critica. Un atto di coraggio quello della Rai di rinnovare la serie per una seconda stagione, una scelta fatta nel segno di una ricerca di linguaggi più contemporanei, di una maggiore qualità e innovazione negli stilemi della fiction nostrana senza sottostare alla dittatura dei numeri.
Se è vero che il primo episodio di Non Uccidere 2 si apre con una Valeria Ferro (Miriam Leone) quasi inedita, che balla in discoteca e sorride con Andrea Russo (Matteo Martari) godendosi una storia senza pensare troppo al futuro, lo stesso episodio si conclude con le urla di dolore della protagonista dopo una scoperta shock che cambierà per sempre la sua vita. L’incipit della seconda stagione, dunque, non deve fuorviare: “Valeria soffrirà molto anche stavolta, anzi di più” ha confermato Corbucci, anticipando che la cupezza resterà un tratto distintivo delle storie di Non Uccidere e soprattutto della vicenda personale della protagonista.
Il primo episodio è dedicato al tema della violenza di genere, con il caso del femminicidio di Susanna Bianco, una donna ospite di un centro antiviolenza con il figlio. Omicidio di cui viene subito sospettato il marito Dario, già precedentemente accusato di violenza nei confronti della moglie, ma la verità è più complessa e sarà un’intuizione di Valeria a rivelarsi decisiva per risolvere il caso. Trama verticale e orizzontale si intrecciano sin da subito grazie alla scomparsa improvvisa di Lucia, la madre dell’ispettrice Ferro: questo è l’espediente narrativo usato per far fronte all’addio dell’attrice Monica Guerritore, che ha lasciato la produzione in polemica con gli sceneggiatori la scorsa estate. Come raccontato da Corbucci, la sua assenza si è rivelata uno stimolo creativo per scrivere una nuova storyline che coinvolgesse Valeria Ferro in un’indagine molto personale sulla sorte di sua madre. E la sconvolgente scoperta del finale del primo episodio apre la strada ad un secondo che sarà interamente dedicato trama orizzontale e che probabilmente svelerà sin da subito il destino di Lucia.
La seconda stagione è composta da 24 episodi, di cui 12 in onda quest’estate (dal 1° giugno tutti disponibili su Raiplay.it e dal 12 giugno in prima serata su Rai2) e i restanti dopo la pausa estiva, con altri 12 episodi attualmente in fase di produzione presso il centro Rai di Produzione Rai di Torino, realtà di cui sono stai impiegati molti talenti tra le maestranze e il cast tecnico.
La grande novità di questa seconda stagione è la riduzione della durata degli episodi da un’ora e 49 a soli 50 minuti rispetto alla precedente stagione: questo cambiamento molto significativo serve certamente a snellire il format – che dei tempi lunghi del racconto aveva fatto un suo marchio di fabbrica – nel tentativo di andare incontro agli standard della serialità internazionale, pur cercando di mantenere la stessa complessità drammaturgica che ha caratterizzato la prima stagione con l’approfondimento sui singoli personaggi di ogni storia e la grande attenzione riservata ai turbamenti della protagonista, che affronta ogni caso con un grande carico di emotività e coinvolgimento. Tratto distintivo resta l’ibridazione del genere noir/poliziesco col thriller e il dramma familiare: Non uccidere 2 rende chiaro sin dal primo episodio che questa stagione renderà il personaggio di Miriam Leone ancor di più il fulcro del racconto, con il filo conduttore rappresentato da una spasmodica ricerca della verità e di un senso di giustizia, tanto per i casi scabrosi di cronaca di cui la protagonista si occupa quanto per le vicende complesse della sua famiglia.
Il fatto che per la prima volta nella storia del servizio pubblico italiano un’intera serie venga resa disponibile su una piattaforma online ancor prima della tradizionale messa in onda in modalità lineare è un’evoluzione che va incontro al cambiamento delle modalità di fruizione da parte del pubblico, che se da un lato continua a mantenere una certa ritualità nel seguire i prodotti televisivi dall’altro ha anche la necessità di stabilire tempi e modi di visione che non coincidono con le esigenze del palinsesto inteso in termini classici. Quest’ambiziosa produzione di Freemantle Media Italia con la Rai è il prodotto ideale per sperimentare nuovi modi di soddisfare i bisogni di consumo del pubblico nell’era dei boxset e di Netflix, oltre che decidere di ampliare l’offerta proponendo un prodotto inedito anche nella programmazione estiva tradizionalmente priva di novità.