Sono passati sei anni dal flop del quarto episodio, Oltre I Confini del Mare, che doveva rappresentare un tentativo misero di reboot dell’intera saga. Dopo il fallimento, con Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, la Walt Disney cancella il capitolo precedente e riparte da dove si era concluso Ai Confini del Mondo: Will Turner, ancora a capo dell’Olandese Volante, e ancora preda della terribile maledizione di Davy Jones. Al centro della storia, ci sono i legami familiari, in particolare quelli tra padre e figlio.
Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar si apre con una lunga introduzione su Henry Turner (la new entry Brenton Thwaites che non se la cava male nel ruolo), figlio di Will ed Elizabeth Swann. Deciso a rompere la maledizione su suo padre, Henry si imbarca in un pericoloso viaggio alla ricerca di Jack Sparrow, l’unico in possesso di un oggetto che spezza ogni sortilegio – non c’è da preoccuparsi qui perché il film fornisce interessanti risposte sulla misteriosa bussola di Sparrow, che punta “verso la cosa che desideri di più al mondo”. L’altra new entry, Kaya Scodelario, interpreta invece Carina Smith, giovane astronoma che segue le orme di suo padre, nella speranza di comprendere le sue origini. Più ferrea e sicura di sé di Elizabeth Swann, Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar introduce un altro personaggio femminile forte che proclama la sua indipendenza e il suo diritto a praticare la scienza a cui solo gli uomini possono accedere.
Sfortunatamente, nel doppiaggio italiano si perdono i giochi di parole tra Sparrow-Passero (rispettivamente originale e traduzione), come in una delle tanti frasi riferite a Jack: “Se ne stava lì appollaiato come un passero”, che fanno capire il modo in cui il pirata si è guadagnato tale appellativo. La saga dei Pirati dei Caraibi è sempre stata la storia di Jack Sparrow, ma i personaggi di contorno, chi bene e chi male, hanno saputo guadagnarsi il proprio spazio all’interno dei cinque film finora prodotti. Per questo, con il quinto capitolo, la saga torna a concentrarsi sul suo protagonista e la sua coppia a fargli da spalla, chiudendo un cerchio perfetto con il ritorno di Will ed Elizabeth.
Nonostante alcuni piccoli difetti, Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar funziona per via di Jack Sparrow; il personaggio interpretato da Johnny Depp per quanto arrogante, egoista e tremendamente modesto è prepotentemente entrato nell’immaginario collettivo e nella cultura di massa come uno degli antieroi per eccellenza: l’entrata in scena nel quinto film dà il via a una serie di sequenze d’azione ai limite dell’assurdo, del geniale e del divertimento. Insomma, un’entrata in scena tipica di Jack Sparrow. In grande stile. Merito gran parte agli effetti visivi efficaci, che trasportano lo spettatore subito dentro l’azione.
Apprezzabili i camei di Orlando Bloom e Keira Knightley, che tornano a vestire i panni degli indimenticabili Will ed Elizabeth, spalle di Jack Sparrow nella trilogia originale. Esilarante la piccola partecipazione di Paul McCartney, che regala una chicca ai telespettatori. Duole ammettere che Salazar è un villain minore privo di attrattiva, sopratutto se paragonato allo spietato Davy Jones del secondo e terzo capito. E non basta Javier Bardem a dare la giusta direzione al personaggio per renderlo quantomeno apprezzabile nel film; se per Jones si provava un certo senso di pietà e compassione, per Salazar l’unica sensazione è il disprezzo verso un tiranno dei mari il cui unico scopo era macellare pirati.
Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar arriva nelle sale italiane a partire dal 24 maggio.