Veronica mantenuta di lusso. Una parassita da due milioni di euro al mese alla faccia della parità uomo-donna. Silvio Berlusconi, dal quale si è separata con sdegno, deve corrisponderle la bellezza di 24 milioni di euro all’anno. Nonostante la separazione, Veronica – ha stabilito la Cassazione – ha diritto a mantenere l’analogo tenore di vita di quando era maritata (leggi).
La signora Veronica dunque, dopo aver pubblicamente schifato il ricco marito, non ha orrore dei suoi denari e continua senza imbarazzo alcuno ad incassare i soldi di Silvio Berlusconi tanto esacrato. La mantenuta Veronica è un’offesa vivente a tutte quelle povere donne che – dopo la separazione – sono costrette a vivere d’elemosina dovendo mantenere magari anche i figli.
Trovo profondamente ingiusta la sentenza della Cassazione ed in generale l’intera normativa in materia di assegni per il coniuge separato e/o divorziato. Se decidiamo di dividere le nostre vite: ognuno provveda da solo al proprio mantenimento, fatti salvi gli obblighi reciproci nei riguardi dei figli nati dall’unione. Perchè debbo mantenere a vita il mio ex-coniuge ? Veronica ha schifato il marito per i suoi continui tradimenti? Libera di separarsi ma per coerenza dovrebbe rifiutare sdegnosamente i soldi dell’ormai ex marito. Giusto prevedere che per alcuni anni il coniuge più debole dal punto di vista economica venga sostenuto da quello più benestante. Ma dopo cinque anni al massimo, come si sono separate le vite, si separino anche i redditi ed i conti in banca. Ed ognuno provveda a guadagnarsi la vita.
La mantenuta Veronica sorride soddisfatta alla faccia del suo ex marito ed anche di una recente sentenza della stessa Corte di Cassazione che aveva ridimensionato di molto gli alimenti: da identico tenore di vita ad equo sostegno. Le femministre tacciono e magari applaudono all’eroica Veronica capace di spennare il ricco ex marito. Alla faccia dei proclami emancipatori e della pari dignità tra uomini e donne.
Non si discute il diritto al sostegno del coniuge più debole in caso di fine del rapporto. Ma per un lasso di tempo limitato e nei limiti di un mantenimento dignitoso. Si separino le vite, giusto si separino anche i quattrini
Completamente d’accordo!
Se non erro, c’è stata da poco una sentenza (la prima in Italia) che FINALMENTE fa ciò che avete descritto nell’articolo, con molta probabilità (anche se poi dipende sempre “dall’intelligenza” del giudice) in futuro finalmente potremmo vedere questa tanta “proclamazione” degli stessi diritti tra uomo e donna a 360 gradi e non solo lì dove conviene a loro!