Francesco Scianna è tra i protagonisti di Maltese – Il Romanzo del Commissario, la fiction Rai prodotta con Palomar che debutta l’8 maggio in prima serata su Rai1.
MALTESE – IL ROMANZO DEL COMMISSARIO: RECENSIONE IN ANTEPRIMA
Al fianco del protagonista Kim Rossi Stuart nei panni del valoroso commissario, l’attore siciliano interpreta un giornalista antimafia che dedica la propria esistenza alla denuncia del fenomeno mafioso nel 1976, quando i Corleonesi in ascesa trovano terreno fertile nella corruzione e nell’omertà generalizzata in Sicilia.
Nell’approccio al personaggio Scianna ha spiegato in conferenza stampa di essersi liberamente ispirato alla figura di Mauro Rostagno, giornalista e attivista torinese, morto in Sicilia in un agguato mafioso nel 1988. Proprio come i poliziotti e i magistrati che hanno dedicato la loro vita all’affermazione di un ideale di giustizia e legalità, anche le voci libere della stampa hanno contribuito alla lotta alla criminalità pagando con la vita il loro impegno civile.
Quella di Rostagno è una figura che io conoscevo in minima parte rispetto a quello che mi serviva per far emergere Mauro Licata al meglio delle mie possibilità. Ho fatto anch’io un po’ riferimento a Falcone e Borsellino con interviste, ricordi anche d’infanzia perché vivevo in Sicilia, avevo dieci anni all’epoca dei fatti tragici. L’elemento più importante da restituire è l’umanità, l’integrita, un dono che ti viene dato dalla nascita, la sensazione incredibile di affidare la propria vita ad una missione. Non puoi farne a meno, è qualcosa di più forte di te, ti dà vita e luce: sentivo di dover restituire la profondità della sua umanità, del modo di relazionarsi con l’altro, anche se resta un po’ un mistero poter sentire il coraggio della missione, quello che forse anche Falcone e Borsellino avevano.
Il personaggio di Licata è animato anche da un sentimento d’amore nei confronti della collega fotoreporter Elisa Ripstein (Rike Schmid), a sua volta ispirato a quello della fotografa Letizia Battaglia: una relazione che vacillerà quando lei si innamorerà di Maltese.
La sfida è arricchita da una storia d’amore meravigliosa, che mi ha arricchito e insegnato molto come uomo e incuriosito come spettatore, perché è una forma d’amore raramente raccontata: c’è una tale fame di vita, d’amore, di verità e di profondità, che è una forma d’amore moderna, la capacità di abbracciare l’altro in tutte le sue possibilità, bisogni, desideri, di fare davvero un percorso da compagni senza dinamiche di gelosia e possesso. L’intelligenza di Mauro lo aiutava a superare dei tabù o degli istinti culturali propri della cultura siciliana.
Anche se non vi è un riferimento diretto alla vita di Rostagno, per Scianna si è trattato del riferimento principale per la costruzione del suo personaggio: “L’esperienza di vita di Mauro Rostagno, che ho studiato, mi ha fatto guidare l’anima di Mauro Licata e spero che questo venga fuori“. La ricerca della verità resta il perno su cui l’attore ha fondato la sua interpretazione: “Vorrei sentire di più una vera passione nel giornalismo o nella politica: figure come Rostagno sono un bel modello con cui crescere“.