What Remains of Edith Finch è un’avventura grafica in prima persona, sviluppata da Giant Sparrow e disponibile per PS4 e PC. I creatori del celebre The Unfinished Swan tornano alla ribalta con un’altra avventura originale, in grado di scavare fin nel profondo dell’animo umano proponendo una dolorosa e toccante storia familiare. Il gioco è venduto al modico prezzo di 19,99 euro: vale la pena spendere questa cifra per giocare l’avventura dei ragazzi di Giant Sparrow? Sì, ed ecco perché.
Una casa piena di dolore
What Remains of Edith Finch racconta il ritorno della giovane Edith nella casa della sua infanzia, una vecchia e bizzarra villa abbandonata piena di ricordi e dolore di una famiglia, i Finch, che sin dalle sue prime generazioni ha vissuto sventure di ogni tipo. Nei panni della ragazza, a passo lento e quasi strascicante – siamo a tutti gli effetti di fronte a un videogioco cosiddetto “walk simulator” – il compito del giocatore è avanzare nei meandri della casa stanza dopo stanza e scoprire tutti i misteri della casata dei Finch.
Percorrendo l’immensa e stravagante casa, piena di passaggi segreti di ogni sorta e camerette che avranno facilmente popolato i sogni dei bimbi più fantasiosi, il giocatore scoprirà insieme a Edith tutti gli avvenimenti più oscuri e dolorosi della sua famiglia, ricostruendo la storia di un intero albero genealogico fino ad arrivare a sé stessa. What Remains of Edith Finch rappresenta un viaggio, per certi versi, anche filosofico attraverso gli affetti familiari, il tutto percorrendo il viaggio seguendo un unico, tragico filo conduttore: la morte.
La morte come tragico e inevitabile uragano che travolge i personaggi, portando per mano il giocatore attraverso le molteplici storie che la giovane Edith inizia ad apprendere nel suo viaggio attraverso la sua vecchia casa.
Breve ma intenso
What Remains of Edith Finch è un’avventura tanto intensa quanto breve. Per completare il gioco non ci vorranno più di un paio d’ore, attraverso le quali si dovrà semplicemente condurre Edith nel percorso quasi spirituale alla scoperta della sua famiglia.
In questo senso il prezzo del titolo è direttamente proporzionale alla sua longevità, questo anche perché il titolo si pone come un’avventura il più lineare possibile. La magione da esplorare nel corso della storia, per quanto immensa, presenta percorsi piuttosto lineari e costrittivi, ragion per cui in quasi nessuna occasione il giocatore si ritroverà “perso” o senza capire come procedere.
Tutto sommato va bene così: l’avventura di Giant Sparrow è un titolo essenzialmente narrativo e fatto per raccontare in maniera un po’ diversa e originale una storia fatta di ricordi e dolore, fatta di morte ma anche di vita, lasciando a chi gioca – alla fine della storia – con una malinconica sensazione nostalgica e non senza permettersi di “osare” nel proporre situazioni a volte al limite del paranormale, il tutto con risvolti e finale che lasciano piena libertà all’interpretazione di chi vive l’avventura.
Conclusioni
What Remains of Edith Finch è un’avventura tanto breve quanto emozionante: I ragazzi di Giant Sparrow confezionano un’altra piccola perla, l’ennesima dimostrazione che il mercato indie è in grado di sopperire alle carenze tecniche mettendo sul piatto idee originali e storie toccanti, oltre a fornire una piacevolissima alternativa al Tripla A di turno che si propone periodicamente sui nostri scaffali.
Pro
- Storia toccante e avvincente
- Prezzo accessibile
Contro
- Si finisce in un paio d’ore
- Molto (troppo?) lineare