Dopo la “Panchina d’oro” il “Premio Bearzot” ma ancora zero tituli per Maurizio Sarri. I colleghi allenatori e la critica sportiva sono concordi: Maurizio Sarri è il miglior allenatore italiano, il Napoli pratica il più bel gioco del torneo, gli azzurri sono certamente tra le squadre più spettacolari mai viste all’opera in Italia. Però per la seconda stagione consecutiva, il Napoli di Maurizio Sarri non vincerà nulla di nulla: nè in Italia, nè in Europa. Il traguardo più ambizioso al quale puntare in questo momento è il secondo posto che vale oro colato, ma sempre secondo posto è.
“La bellezza salverà il mondo” questa la motivazione del Premio Enzo Bearzot intitolato al ct che vinse il Mondiale di Spagna( leggi di più). Ed è una frase che condivido profondamente; non so però quanto sia adatta per assegnare un premio sportivo. Applaudo anche io al gioco di Sarri ed alla sua straordinaria storia professionale da insegnare nelle scuole.
Un uomo ed un professionista come Sarri capace di arrampicarsi dalla terza categoria fino ai vertici della piramide calcistica merita totale rispetto. Però l’unico scopo della competizione è la vittoria nel rispetto delle regole e degli avversari. E chi non vince non può esser considerato il migliore proprio perchè non è riuscito a superare i rivali. Può esser considerato bravo, bravissimo; ma non il migliore. D’altro canto se Enzo Bearzot ha un premio intitolato alla sua memoria non è certo per la qualità estetica del gioco prodotto ad Argentina 78 (l’Italia finì quarta) ma per il pragmatismo vittorioso del Mundial 82. Se Bearzot non avesse vinto quel trofeo non avrebbe mai giocato a scopone sull’aereo del Presidente Pertini e condividerebbe il podio degli sconfitti con Valcareggi che pure in Messico disputò la finale con il Brasile di Pelè.
Maurizio Sarri, fino ad oggi, è un allenatore premiato con pieno merito,ma non vincente. Nel mentre gli tributiamo il meritato applauso dobbiamo riflettere su questo aspetto: bel gioco ma zero vittorie. Fino a quando sarà possibile accontentarsi di questo meraviglioso paradosso? Fino a quando tifosi, proprietà, calciatori saranno felici che il loro allenatore sia tanto premiato ma il club non vince nulla di nulla?
Certo è facile parlare ora, a fine campionato, dopo un lavoro straordinario del mister, mi chiedo perché queste considerazioni non sono state fatte all’inizio quando eravamo orfani di “quello là” e poi con l’infortunio di Milk? In quanti, dopo questo infausto evento, erano disposti a scommettere sul secondo posto? La Juve era data o no ancora una volta vincente? Aveva fatto una campagna acquisti spaventosa e noi, come da pronostico contro la juve abbiamo perso il campionato e la finale di coppa Italia. Magari avessimo incontrato noi le avversarie della juve in coppa. Siamo usciti dalla Champions giocando contro il Real Madrid, giocando benissimo, non siamo passati, ma dovevamo vincere la Champions? Tutto sommato credo che questa sia stata una magnifica stagione.