Giulio Mogol contro Sanremo e il suo regolamento. Il celebre paroliere si fa promotore con Alberto Salerno, Mario Lavezzi e Franco Mussida di un’importante iniziativa per modificare la struttura del Festival e i suoi meccanismi.
L’idea dei quattro sarebbe quella di convocare una vera giuria di esperti, la quale avrebbe il compito di selezionare i venti brani in gara. Solo in un secondo momento questi stessi pezzi andrebbero assegnati ad altrettanti cantanti scelti nel frattempo dal direttore artistico.
“Siamo partiti dal presupposto che da diversi anni il Festival è un contenitore televisivo di grandissimo successo, ma che in pochissimi ricordano, stagione dopo stagione, quali sono le canzoni che vi hanno partecipato, se non addirittura vinto. Al contrario, i brani che a fine anno ottengono maggior successo quasi mai passano dal palco dell’Ariston. Oggi nella compilazione della rosa dei concorrenti intervengono le case discografiche, costringendo la direzione artistica a rispettare equilibri che non necessariamente hanno a che fare con la validità della proposta. E, in secondo luogo, si privilegia il personaggio, e non la canzone. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
La petizione, già firmata anche da altri grandi nomi della musica italiana come Tony Renis, Ornella Vanoni, Alexia, Loredana Bertè, Gigi D’Alessio (protagonista proprio di un’accesa polemica nei confronti delle giurie all’ultimo Sanremo), è stata fatta recapitare in questi giorni al direttore generale della Rai Campo dall’Orto e al presidente Maggioni, ma anche al sindaco di Sanremo e al ministro dei Beni Culturali Franceschini.
Se la Rai non dovesse prendere in considerazione quest’iniziativa, “si potrebbe sempre organizzare una trasmissione alternativa, magari con l’appoggio di Sky o Mediaset.”
Nelle prossime settimane scopriremo come si evolverà quest’iniziativa, se verrà ascoltata o meno dai dirigenti della Rai o se da questa petizione prenderà il via una collaborazione con altre reti.