Con Grey’s Anatomy 13×18 è andato in onda su ABC l’esordio di Ellen Pompeo alla regia del medical drama di cui è protagonista da tredici stagioni. La sua carriera è ormai indissolubilmente legata alla serie, non ci sono altri ruoli altrettanto degni di nota nel suo curriculum, ma l’attrice sembra aver scelto questa strada di buon grado: di recente ha spiegato di aver accettato di essere ingabbiata in una parte quando, ormai 35enne all’epoca del debutto nella serie, Grey’s Anatomy ha rappresentato la sua unica grande occasione di avere successo. Un po’ per gratitudine nei confronti di Shonda Rhimes, un po’ per la difficoltà di rimediare buoni ruoli dopo una certa età (ma anche – aggiungiamo noi – per l’enorme profitto ottenuto con Grey’s Anatomy, con un compenso 300mila dollari a puntata), un po’ perché ormai la serie rappresenta un porto sicuro, Ellen Pompeo ha trovato la sua dimensione e il modo di crescere anche restando ferma in una stessa realtà.
La sua prima volta dietro la telecamera è stata una buona prova. Misurata, elegante, fluida, che trae vantaggio dalla colonna sonora fondandosi con la musica: Ellen Pompeo non ha voluto strafare e questo l’ha premiata. Scelta per dirigere un episodio ad alto tasso emotivo, che ha visto la morte della madre di Maggie dopo l’aggravarsi delle condizioni del suo cancro al seno, l’attrice ha voluto imprimere uno stile dinamico alla sua direzione, con una regia tesa ad avvolgere personaggi, a circondarli da più punti di vista mentre cattura le loro emozioni. Con l’uso del rallenty e uno scarso ricorso al campo-controcampo, la Pompeo ha puntato a sottolineare i momenti topici dell’episodio con inquadrature ampie ed avvolgenti.
Il tema del rapporto madri-figlie ha reso un episodio tutto dedicato a Maggie (certamente tra i personaggi meno amati tra le new entry degli ultimi anni) interessante ed evocativo anche per il pubblico storico di Grey’s Anatomy. Perché quando gli autori puntano sull’effetto amarcord, gli oltre dieci anni di storia di questa saga continuano a fare il loro effetto: il riferimento a Ellis Grey all’inizio dell’episodio è il primo indizio che Grey’s Anatomy 13×18 sarà in grado di risvegliare emozioni legate alla dimensione dei ricordi. E infatti il ricordo di Ellis torna poco dopo durante la scena della cena, con l’esilarante racconto di come è stata sepolta – ovvero gettando le sue ceneri nel lavandino della sala 2 del reparto di chirurgia generale dell’ospedale, la sua preferita – e le risate dei commensali in casa di Meredith.
https://youtu.be/bAiBmvrNUqI
Le risate nei momenti meno opportuni e più difficili sono un classico di Grey’s Anatomy. E come sempre ironia e dramma si mescolano in quello che diventa il punto di svolta: dopo una terribile cura sperimentale contro il cancro ormai esteso al fegato, il peggioramento definitivo delle condizioni di salute di Diane fa crollare tutte le speranze di Maggie di poterla salvare. Molto intensa tutta la parte dedicata al trial clinico che mostra le sofferenze atroci a cui sono sottoposte le persone affette da tumori, raccontate con una serie di immagini in sequenza veloci e molto efficaci dal punto di vista della forza espressiva. Il dolore, le pene fisiche e l’avvilimento psicologico che affliggono i malati di cancro sono testimoniati con un’ottima resa sullo schermo: pochi frame bastano per comunicare la sensazione di coraggio misto ad impotenza che anima da un lato chi cura e dall’altro chi riceve le cure.
Questo episodio è certamente servito a scavare un po’ di più nel personaggio di Maggie, mai amato sin da quando è approdato all’improvviso a Seattle proprio perché “troppo perfetto“, come descritto efficacemente dalla madre Diane poco prima di spiare. La bambina prodigio, primario di cardiochirurgia a poco più di trent’anni, perfezionista sul lavoro e sempre col freno a mano tirato nei sentimenti, lascia trasparire le emozioni più recondite solo nel momento della disperazione. Eppure, fino alla fine, resta coerente con se stessa: la scena in cui continua a mettere lo smalto alla madre anche dopo che è morta sottolinea l’atteggiamento tipico di chi non riesce a lasciare le cose a metà. Questa è Maggie, che la si ami o meno.
https://youtu.be/p26FrIgFBtM
Sempre in quest’episodio torna l’idea di famiglia da sempre sottesa alle storie di Grey’s Anatomy: la vera famiglia è quella che scegli. Richard si rende conto di non essere un vero padre per Maggie, semplicemente perché non ha condiviso la sua vita con lei, anche se quel suo “siamo in famiglia” detto al papà adottivo della Pierce racchiude tutto il senso dei rapporti interpersonali costruiti con i medici del Grey Sloan. L’ospedale è una famiglia per chi ci vive e ci lavora. E come in tutte le famiglie ci si scontra, si sbaglia, ci si odia perfino, ma nel migliore dei casi si torna sui propri passi: dopo settimane di noiosi scontri per l’arrivo della Minnick, sembra arrivato il momento per Webber e Bailey di riconciliarsi in nome della loro storia e dell’affetto reciproco.
https://youtu.be/rcFyogv7oVs
Tra le parentesi più gradevoli di Grey’s Anatomy 13×18 quelle dedicate a Meredith e Nathan: questa coppia ha un tempismo pessimo, come dice Riggs, ma l’apertura della Grey nei suoi confronti è ormai evidente. Nei suoi “non posso” in realtà ci sono tanti “vorrei”. E su questi presupposti non può che crescere l’attesa per l’episodio Merthan-centrico.
https://youtu.be/TWPYj89ps0U
In definitiva è stato davvero intelligente e ben ponderata la scelta di legare la storia della mamma di Maggie a quella della madre di Meredith: senza fare paragoni, se non per la battuta infelice della Pierce che comunque l’ha resa più umana e fragile del solito, ma con la giusta dose di emotività e pathos, Grey’s Anatomy 13×18 ha continuato a mescolare in un’unica grande epopea nuovi drammi e vecchi ricordi.
Anche il finale, con la scelta di Meredith di credere che sua madre volesse dirle di non avere paura, è la perfetta chiusura di un cerchio, la naturale conseguenza di tutto quello che le è successo in questi anni e che rappresenta il bagaglio emotivo a cui Grey’s Anatomy continua ad attingere a piene mani nei suoi episodi migliori.
https://youtu.be/jgWTiqVcGzE