Ospitiamo l’opinione di Luca Marciano, giornalista ed (ex) fan del Liga.
Chi scrive era all’aeroporto “Campovolo” di Reggio Emilia, il 10 settembre del 2005, insieme ad altre 165.263 persone a celebrare i primi 15 anni di attività del Liga. Quello che non sapevo è che stavo assistendo, nei fatti, al commiato di un grande artista: da allora la produzione musicale di Ligabue, mi duole ammetterlo, è stata davvero poca roba.
I 57 anni di Ligabue lanciano dunque nello sconforto, per tantissime ragioni. Una di queste riguarda chi ha almeno 30 anni, a cui le canzoni di Ligabue ricordano le uscite del sabato sera, i bicchieri di troppo, qualche vecchio amore e un altro mucchio di nostalgici pensieri, non tutti raccontabili. Riflettere sul fatto che quel giovanotto che zompettava sul palco ha appena compiuto 57 anni, mette impietosamente di fronte alla realtà.
E poi la ragione più importante, l’involontario tradimento artistico perpetuato dall’artista verso i suoi fans più irriducibili. Quelli che per anni hanno continuato a comprare i suoi dischi (sempre meno in realtà) e affollare i suoi concerti, sperando solo che faccia ancora “le vecchie”. Si, le vecchie canzoni. Quelle cantate durante una vita che era da mediano e poi inevitabilmente imbolsita, imborghesita, diventata appunto mainstream come la sua musica. Al punto da non essere manco più riconoscibile: cosa hanno in comune Made in Italy e Buon Compleanno Elvis? Leggero ed è Venerdì non mi rompete i coglioni?
La verità è che quanto accaduto a Ligabue non è unico nè raro nel panorama artistico, basti pensare all’altro grande riferimento musicale italiano Vasco Rossi, anche lui da decenni lontano parente del personaggio di rottura che è stato negli anni ’80. Ma gli esempi sono tantissimi, non solo nella musica ma anche nel cinema, nell’arte, nella letteratura e sì, pure nel giornalismo. E’ come se l’uomo raggiungesse il picco di creatività, entusiasmo, passione e innovazione a un certo momento della propria vita, per poi inevitabilmente perdere la spinta a valle di questa parentesi, per quanto straordinaria possa essere.
Forse semplicemente arriva un momento in cui la vita mette di fronte a una scelta: lasciare o cambiare direzione. Intercettare un nuovo pubblico, rivolgersi a una nicchia, parlare di quello che si conosce; senza fingere di essere ancora giovani, ma invece raccontando ed esaltando l’esperienza accumulata. Oppure, ed è la scelta indubbiamente più difficile, uscire a testa alta, senza lasciare a chi ci segue da anni la sgradevole sensazione di essere diventato solo un cliente, spettatore pagante di uno show che si sentiva “familiare” come il Bar Mario ed ora ci appare pre-confezionato come un Lambrusco di supermercato.
Prima volevo commentare per bene i vari punti di critica dell’articolo nei confronti del Signor Ligabue Luciano Riccardo, ma mi sono accorto che non c’è praticamente nessuna motivazione tecnica o artistica. Chi scrive mi da l’unica sensazione di voler far parlare di se, con dei commenti lanciati senza un minimo di approfondimento e solo per gusto personale. Io sono un fan dal 1990 e passati gli “anni da ragazzo” ho iniziato ad apprezzare la sua maturità sia come persona che come artista, certo che per apprezzare gli ultimi album bisogna saper ascoltare e forse questo non è da tutti…
La penso esattamente come te ??
Dal mio punto di vista ognuno nella vita cambia io non sono la stessa di quando nel 1990 ho iniziato a seguire Ligabue, chi scrive questo specie di articolo quasi infamante è sicuramente cambiato da quando si è laureato….ognuno di noi cambia cresce matura le situazioni della vita ti cambia e allora che volete che Lui continui a scrivere ciò che scriveva 20 anni fa?? Può cambiare anche lui o no??? In ogni caso a chi Luciano non sta più bene farebbe bene a starsene a casa invece di venire ai concerti e criticare tutto ciò che lui fa….Made in Italy non vi aggrada non compratelo nessuno vi obbliga a farlo!!!!
Non credo che si possa fare un paragone tra Made in Italy e altri album!! Forse in molti non hanno capito, eppure Luciano lo ha spiegato in modo molto chiaro, che sarebbe stato un album totalmente diverso dagli altri!!! Pensi che il pubblico di Ligabue sia diminuito e compri meno dischi?? Chissà come mai i dati e le cifre confermino esattamente il contrario…..Ogni data dei suoi 55 concerti e’ andata sold out da prima di subito!!! L’ultimo Campovolo,
così come il concerto nel parco di Monza,sono stati eventi incredibili!! Credo che sia meglio documentarsi per bene prima di scrivere tanto per…..
Mi sembra che i numeri (dischi venduti, concerti, fan) dicano esattamente il contrario di quanto scritto in questo articolo da un vecchio nostalgico …
Un po’ crudele come articolo. Anzitutto secondo me “Nome e Cognome” è un bell’album ed è successivo a “fuori come va?”. Poi da “Arrivederci, mostro!” In avanti è stato solo flop. L’ultimo album poi penso sia il peggiore, però c’è anche da dire che è un concept album e quindi non è ragionevole farne un paragone con i precedenti.
Poi per il resto sono d’accordo, il declino è la prassi in tutte le professioni.