Finalmente è il momento di scoprire le carte per le (ancora presunte) coppie di questa stagione e Grey’s Anatomy 13×15, in parte, l’ha fatto.
Con un episodio ancora una volta molto concentrato sui casi medici, le storie personali dei medici hanno trovato il loro spazio con piccoli ma significativi passi avanti nella trama: da un lato Meredith e Nathan, che finalmente tornano a parlarsi dopo un lungo periodo di lontananza imposto dalla Grey per tutelare la sorellastra Maggie, dall’altro Eliza e Arizona, che proseguono più speditamente dei primi due verso la costruzione di una relazione segreta e forse proprio per questo intrigante.
I personaggi di Meredith e Nathan, per il potenziale dimostrato insieme al termine della dodicesima stagione, meritano finalmente una sceneggiatura che preveda la costruzione di un percorso di coppia: troppi i buchi, le distanze, le cose lasciate in sospeso tra i due nella prima parte della nuova stagione. Ora è tempo che, come avveniva negli anni d’oro di Grey’s Anatomy, tassello dopo tassello si costruisca il puzzle di questa nuova coppia. E la premessa è tutta in quell’io ci sto pronunciato da Riggs al termine del confronto con Meredith nel giorno del suo rientro a lavoro. La stessa volontà di Meredith di cercare un confronto dopo lo sfogo di Alex contro Riggs è un segnale di evidente interesse nei confronti del nuovo arrivato. E il suo sguardo di fronte alla dichiarazione di Nathan è forse il primo vero segno di cedimento (al di là della celebre nottata delle 4 volte) di fronte all’idea di innamorarsi di nuovo dopo la morte di Derek.
Per quanto riguarda Eliza e Arizona, invece, la svolta è arrivata con la scoperta della loro frequentazione da parte di Webber, col conseguente senso di colpa della Robbins che ora è alle stelle: l’evento è stato uno dei pochi colpi di scena dell’episodio, segno che probabilmente è arrivato il momento di mettere fine a questa guerra farsesca tra il grande saggio e la nuova arrivata e trovare un espediente più interessante per raccontare la vita dell’ospedale.
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Gli unici ancora in un limbo sul fronte delle coppie sono Owen e Amelia, con la Shepherd che ancora inspiegabilmente non vuole affrontare la situazione e si trincera dietro un “vogliamo cose diverse“. Che senso ha avuto far sposare questa coppia in gran fretta per poi condannarla al silenzio per mesi? Vero è che lo stratagemma dell’allontanamento è servito a Caterina Scorsone per dedicarsi alla maternità, ma visto che è tornata da subito sul set, la questione Omelia potrebbe essere affrontata più apertamente e con un vero confronto, piuttosto che essere rimandata ancora.
Sul fronte April e Jackson, l’episodio ha fatto praticamente da apripista al cosiddetto sequel del Japril The Movie: la foga con cui il giovane Avery difende Webber combattendo contro i mulini a vento è tanto intensa quanto inspiegabile, visto che in passato i rapporti tra i due non sono stati sempre idilliaci (in principio la relazione tra Richard e sua madre non era affatto apprezzata da Jackson). Cosa lo spinge a mettersi contro gli specializzandi, la Bailey, il Consiglio d’Amministrazione dell’ospedale, April e perfino sua madre – creando discutibili siparietti familiari polemici – per una difesa ad oltranza della cui bontà sembra rimasto ormai l’unico davvero convinto? C’è un nodo irrisolto che riguarda il suo passato, le sue mancanze, la figura paterna che non ha mai avuto? Probabilmente questa sua veemenza nel fare squadra con Webber troverà spiegazione nel prossimo episodio, in cui il bel chirurgo ritroverà suo padre durante un viaggio in Montana con April: l’episodio 13×16 vedrà infatti per la prima volta il padre di Jackson fare capolino in Grey’s Anatomy.