Forrest Gump, stasera in tv il film premio Oscar con uno straordinario Tom Hanks

Alle 21.15 su Rete 4 il film di Robert Zemeckis che vinse 6 statuette. Forrest Gump ripercorre trent'anni di storia americana attraverso gli occhi di un uomo semplice. Apparentemente stupido, e invece ricco di umanità. Una bellissima commedia malinconica.

Forrest Gump stasera in tv il film con Tom Hanks

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Sapevate che Forrest Gump, il film con Tom Hanks in onda stasera in tv su Rete 4, era il preferito degli anni Novanta di Billy Wilder? Interrogato da Cameron Crowe per un bellissimo libro intervista, Conversazioni con Billy Wilder, il regista di Viale del tramonto e Sabrina si espresse così sul film di Robert Zemeckis: “Forrest Gump l’ho amato moltissimo. È un film molto originale e divertente. Questo personaggio non è stupido né minorato, solo naïf. È un grande ingenuo di trenta e passa anni, e visto attraverso i suoi occhi il mondo è ancora un posto meraviglioso. È un film sull’America e avrebbe potuto essere fatto solo in America”.

Wilder aveva ragione. Forrest Gump è un film profondamente americano, un’interrogazione acuta che, mescolando ottimismo e malinconia, ripercorre tre decenni di storia densi di trasformazioni per gli Stati Uniti, tra gli anni Cinquanta e gli Ottanta. E lo fa impiegando il filtro d’un personaggio che, al contrario dei tempi che attraversa, sembra non cambiare mai (infatti a ogni passaggio d’epoca, Forrest indossa sempre la stessa camicia a scacchi nella sequenza iniziale).

I rivolgimenti della storia che gli si agita intorno, il razzismo nell’Alabama degli anni Cinquanta, il conflitto in Vietnam, la controcultura, lo scandalo Watergate, sembrano non toccare Forrest Gump. Bambino non troppo sveglio (ma l’amorevole madre lo sprona sempre, ricordandogli che “stupido è chi lo stupido fa“), nonostante i limiti intellettivi diventa un eroe di guerra, un campione di football e ping pong, un imprenditore milionario, e incontra ben tre presidenti degli Stati Uniti (con le immagini d’epoca amalgamate a quelle contemporanee, tramite effetti speciali che, all’epoca, erano prodigiosi).

Forrest non pare mai rendersi conto di ciò che gli accade. E i suoi successi sembrano dipendere proprio dalla sua mancanza di qualità. O almeno così pensano i detrattori del film. Secondo i quali Forrest Gump è un ambiguo, strisciante elogio della mediocrità, che incorona un novello Candido volterriano a campione della maggioranza silenziosa, simbolo perfetto per un’epoca che premia gli ignavi, non chi prende posizione ma chi asseconda qualunquisticamente lo spirito dei tempi. E a riprova di questa tesi può essere portato il personaggio di Jenny (Robin Wright), l’amica d’infanzia di Forrest. Lei vive intensamente i turbolenti anni Sessanta e Settanta, tra pacifismo, droghe, antagonismo politico. E per questo viene sconfitta, terminando la sua breve esistenza piegata da una malattia cui, pudicamente, il film non dà nome (ed è ovviamente l’Aids).

Forrest Gump è un film dalla morale a tratti dolciastra, come quei cioccolatini in cui a dire della madre (Sally Field) del protagonista risiederebbe il senso della vita (“la vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”). Però non è mai un film manicheo e non distingue tra giusto e sbagliato. Non lo è in primo luogo grazie alla straordinaria interpretazione di Tom Hanks, premiata con l’Oscar (il film in totale ne vinse sei, tra cui miglior film e regia a Zemeckis).

Il Forrest Gump di Tom Hanks ha la goffaggine d’un bambino troppo cresciuto, che guarda il mondo a occhi sgranati. E proprio per questo è privo di cinismo, di qualunque forma di giudizio verso gli altri. Il tenente Dan (Gary Sinise) che, tornato dal Vietnam senza gambe, è diventato un alcolizzato, per Forrest resta sempre il suo superiore, da trattare con rispetto e umanità. E verso Jenny lui non ha mai una sola nota di disprezzo. Certo, in parte il suo atteggiamento è legato al non sapere leggere le sfumature della realtà. Ma Hanks infonde nel personaggio una trattenuta umanità e una nota di malinconia che non spingono mai lo spettatore a pensare che i suoi comportamenti siano frutto, semplicemente, di stupidità.

Infatti quando Jenny rifiuta di sposarlo lui, con uno scatto di orgoglio, le dice: “Io non sono un tipo sveglio, ma so che cos’è l’amore“. Forrest Gump, insomma, possiede la sensibilità per comprendere le cose essenziali della vita. E paradossalmente la mancanza di sovrastrutture, di un’intelligenza troppo spiccata, gli permette di giungere immediatamente a ciò che è davvero fondamentale.

Quando per tre anni si mette a correre per gli Stati Uniti da una costa all’altra (che è anche il modo, geniale, con cui il film abbraccia non solo il tempo della storia statunitense, ma anche il suo spazio, quella geografia determinante per definire il carattere americano), il suo comportamento sembra completamente insensato, dettato solo dalla sua inconsapevole idiozia.

Ma nel sottofinale, a Jenny che gli chiede se avesse avuto paura in guerra, Forrest risponde che del Vietnam, come degli anni spesi a correre, ricorda la bellezza del paesaggio, la maestosità del mare o dei laghi in cui si specchia il cielo (“come due cieli uno sull’altro”, dice). E tutto improvvisamente acquista senso, dando finalmente allo spettatore l’opportunità di comprendere il mondo secondo Forrest Gump. In cui a comandare non sono cinismo e ambizione, ma la capacità di meravigliarsi, la forza dei sentimenti e delle relazioni umane. È tutto lì il segreto.

Se Forrest Gump “ce l’ha fatta”, non è in virtù della sua mediocrità, ma perché nella sua vita c’è stato qualcuno che gli ha voluto bene. Sono stati i legami affettivi a salvarlo, nonostante i suoi obiettivi limiti. Come ha scritto mirabilmente Piergiorgio Bellocchio: “L’amore e la fiducia della madre, la simpatia e l’amicizia di Jenny: questi sentimenti, e la concreta solidarietà in cui si sono tradotti, hanno salvato Gump dall’inferno cui era destinato. Il suo vero colpo di fortuna, il miracolo, è di aver incontrato chi l’ha trattato non come un diverso, ma come un uguale, come una persona”.

Forrest Gump, di Robert Zemeckis, con Tom Hanks, Sally Field, Robin Wright, Gary Sinise, in onda stasera in tv su Rete 4, ore 21,15.