Ghost Recon Wildlands sarà disponibile per PS4, Xbox One e PC e, dal 3 al 6 febbraio, alcuni giocatori hanno potuto mettere le mani su una versione di prova a tempo limitato grazie alla Closed Beta. Noi siamo stati tra quei pochi fortunati e abbiamo avuto un piccolo assaggio di Ghost Recon Wildlands giocando la Closed Beta su Xbox One. Ecco, dunque, tutto ciò che occorre sapere per il nuovo videogioco della serie Tom Clancy’s prodotto da Ubisoft.
Ogni lancio di un videogioco della serie Tom Clancy’s è sempre molto atteso dal pubblico. Tom Clancy’s Ghost Recon Wildlands sarà il nuovo capitolo di un franchise amato e fortunato e dovrà uscire il prossimo 6 marzo con la pesante eredità di Rainbow Six Siege e The Division, già rilasciati su console di nuova generazione, ma caratterizzati da alti e bassi nel corso del loro ciclo vitale ancora in corso. Ubisoft è riuscita a garantire un buon supporto ai due titoli e sarà fondamentale riuscirci anche con questo Ghost Recon Wildlands, soprattutto vista la natura ibrida del gioco tra single player e multiplayer cooperativo.
Ghost Recon Wildlands ci porta in Bolivia, nuovamente nei panni dell’unità speciale dei Ghost volta all’annientamento dei cartelli del narcotraffico. In un’ambientazione deliziosamente immersa nel folklore latinoamericano, che ci ha ricordato tanto l’immersione paesaggistica e culturale del popolo tibetano in Far Cry 4, la Closed Beta ci ha calato in una porzione del vastissimo open world del titolo, definito da Ubisoft come il più ambizioso open world per un videogioco action adventure sviluppato dal publisher francese. Purtroppo, in questo senso, il discorso lascia il tempo che trova, poiché la quantità di incarichi e attività secondarie da svolgere nella Closed Beta di Ghost Recon Wildlands si è rivelata piuttosto esigua. Ubisoft ha voluto chiaramente far concentrare le opinioni di pubblico e stampa sulle feature principali del gioco, ovvero la campagna, la modalità online e il sistema di editing e personalizzazione. Una spada a doppio taglio, questa, visto che sul web ha infuriato il malcontento dei giocatori, che hanno lamentato proprio questa lacuna abbastanza evidente nella versione di prova. Gli sviluppatori hanno prontamente risposto che manca ancora un mese all’uscita del titolo e che il prodotto finale comprenderà anche un vasto parco di quest e attività secondarie da compiere nella meravigliosa location boliviana.
Tolto questo piccolo neo, che ci auguriamo sarà estirpato nella versione finale, giocare Ghost Recon Wildlands ci ha divertito tantissimo. A partire dalla creazione del proprio militare, il cui editing (insieme allo sviluppo del sistema di abilità e comandi per gli alleati da sconfiggere, che potranno essere sbloccati nel corso dell’avventura) si snoda in tantissime soluzioni che di certo vi permetteranno di trovare il vostro look preferito. E persino questa corposa feature impallidisce, letteralmente, di fronte alla cura maniacale e minuziosa che il team di sviluppo ha dedicato alla categorizzazione delle armi e delle loro relative componenti. Il vostro agente avrà a disposizione un roster sconfinato di armamenti di ogni tipo e un equipaggiamento di base che comprende due armi pesanti, un’arma leggera, binocolo e drone da ricognizione.
In questo senso, se da un lato l’atmosfera ci ha ricordato il folklore di cui è intrisa la serie Far Cry, dal punto di vista tecnico ci rendiamo conto di quanto questo Ghost Recon Wildlands, pur inglobando nelle sue fasi shooter tutta la tattica che ha sempre contraddistinto la serie, attinga tantissimo anche da alcuni suoi “cugini” di casa Ubisoft e non solo. L’utilizzo del drone, ad esempio, ci ha ricordato molto quello del quadrirotore in Watch Dogs 2 e rappresenta uno strumento essenziale in ogni missione per studiare a fondo l’area e i nemici che si stanno per ingaggiare. O ancora, il sistema del marcamento di risorse e il loro utilizzo insieme ai punti abilità nell’albero delle skills individuali e di squadra, così come l’approccio tattico-stealth alle missioni, ci hanno riportato alla mente anche il buon vecchio Metal Gear Solid, specie nelle sue ultime incarnazioni.
La Closed Beta poteva essere giocata invitando 3 amici per affrontare le missioni in cooperativa, ma anche in single player Ghost Recon Wildlands ha mostrato i suoi muscoli nonostante la (si spera momentanea) carenza di quest secondarie. Dal punto di vista narrativo la versione di prova introduce alle primissime ore di gioco, con le conseguenti missioni e cutscene iniziali. Dopo aver assistito a un’esaustiva introduzione al mondo di gioco e alla struttura gerarchica del cartello della droga Santa Blanca, le missioni che abbiamo giocato si sono preoccupate di sviscerare tutte le feature principali del gioco: dalle infiltrazioni in basi nemiche agli interrogatori, passando per gli assalti ai convogli fino a inseguimenti e recupero risorse. Nel percorrere il mondo di gioco utilizzando i vari veicoli, infine, abbiamo riscontrato una certa approssimazione nel sistema di guida che ci ha ricordato le magagne su quattro ruote in altri giochi come Watch Dogs 2: un altro piccolo neo che, speriamo, possa essere risolto nello sviluppo del titolo.