Prima grande rogna da affrontare nel post fusione Wind e Tre Italia. Multa salata inferta dall’AGCOM ma purtroppo per i clienti, nessun rimborso automatico dovuto per la condotta commerciale subita. La sanzione riguarda i costi di roaming inferti in Europa troppo salati rispetto a quanto stabilito dalla normativa comunitaria.
In effetti, nel corso del 2016, le due società Wind e 3 Italia, ancora non unificate e dunque ognuna per conto suo, hanno applicato ai propri clienti delle tariffe fuori norma e per questo l’AGCOM ha pubblicato la Delibera n. 32/17/CONS e la Delibera n. 31/17/CONS, rispettivamente la prima per 3 e la seconda per Wind, stabilendo il pagamento di una multa pari a 258.228 euro per entrambe ma in sostanza, non tutelando i clienti. Di seguito spiegato il perché.
Nelle due delibere su menzionate, praticamente identiche, si sottolinea il fatto che Wind e Tre Italia ancora prima della fusione hanno impedito ai clienti di mettere in atto delle scelte tariffarie consapevoli, costringendoli a pagare più del dovuto ma, in sostanza, quanto ribadito dall’Autorità non apre la strada ad alcun rimborso automatico per chi , magari in viaggio nella vicina Francia o nel Regno Unito, si è visto indebitamente ridurre il proprio credito residuo. Piuttosto, spetterà ad ogni interessato far valere la decisione dell’AGCOM in sede giudiziaria, pretendendo un risarcimento per quanto speso (ma quanti lo faranno per ottenere una manciata di euro o pocpo più?
Insomma, la fusione tra Wind e 3 Italia si apre con una vicenda che non fa certo onore al nuovo gruppo delle telecomunicazioni. Proprio in virtù del nuovo corso delle cose, magari, sarebbe l’ideale per il brand non solo accettare di buon grado il pagamento della multa ma anche prevedere un rimborso, anche solo simbolico, per i clienti interessati dalla condotta commerciale scorretta. Sei forse tra questi e ti aspetteresti un qualche rimborso legato alla vicenda roaming in Europa?