Il testo di Ragazzi fuori di Clementino è stato scritto da C. Maccaro, F. Rizzo, P.M. Lombroni Capalbo, S. Tognini. Il cantante campano lo presenta in gara al Festival di Sanremo 2017, in gara nella categoria dei Campioni, ta il 7 e l’11 febbraio.
La nuova edizione della kermesse canora dedicata alla musica italiana sarà condotta da Carlo Conti con il supporto di Maria De Filippi, che tra i cantante in gara nella categoria dei Big e delle Nuove Proposte vanta molti dei suoi ex Amici.
Dopo il settimo posto in classifica ottenuto con la canzone Quando sono lontano, Clementino ci riprova con un pezzo scritto da lui stesso in collaborazione con i colleghi italiani Marracash, Shablo e Stefano Tognini.
Da oggi il testo di Ragazzi fuori è disponibile in versione integrale su Sorrisi e Canzoni TV, aspettando la prima esibizione sul palco del Teatro Ariston di Sanremo in programma tra la prima serata di martedì 7 febbraio e la seconda serata di mercoledì 8 febbraio.
“La canzone parla del disagio sociale”, racconta Clementino intervistato da Rai1 ai tempi delle prove con orchestra che si sono tenute a Roma a gennaio. “Parla delle nuove generazioni, sbandate, anche io sono stato un ragazzo fuori”.
Nella serata cover omaggerà Adriano Celentano con una nuova versione di Svalutation. “Partecipo per divertimento”, continua, ma teme tantissimi avversari tra i quali Sergio Sylvestre e il collega napoletano Gigi D’Alessio.
Dedica la partecipazione alla sua famiglia e a tutti coloro che sono al fianco delle persone che soffrono.
La seconda partecipazione al Festival della Canzone Italiana anticipa il nuovo disco di inediti, in programma in primavera.
Testo Ragazzi fuori di Clementino
Resto fino a quando sorriderai
tra le luci del mattino e poi
questa non è l’aria che respirerai
ricordi quando eravamo noi
resto fino a quando sorriderai
non ti sveglio in questo sogno
scriverò sui muri della città
storie di ragazzi fuoriFinalmente stai dormendo
e via i pensieri in una stanza
e non arriva il vento
ricordo i passi
i calcinacci e tutto in quel momento
i primi viaggi da ragazzi
e quando eri contento
non bastano risate
qua per stare più sereno
se questa vita ti ha servito
pane col velenoUna giornata normale
buttato in un locale
quando tutto sembra uguale
giochi a carte con il male
e con due piedi dentro
beh ci sono stato anch’io
quando rischiavo il fondo
inginocchiato a un falso DioTu ca me parl cu l’uocchie
e veco a faccia e papà
ferite ngopp ginocchia
scugnizzi dina a sta cittàResto fino a quando non sorriderai
tra le luci del mattino e poi
questa non è l’aria che respirerai
ricordi quando eravamo noi
resto fino a quando non sorriderai
non ti sveglio in questo sogno
scriverò sui muri della città
storie di ragazzi fuoriE’ passato un’altro inverno ragazzi fuori
sotto il cielo e le rovine di palazzi e cori
aspetto il treno delle tre qui dalla ferrovia
mi dici “come stai” ti dico “come vuoi che stia”
tutto si aggiusta via, ancora attendo
non comprendo questa giusta via
per quanto tosta sia non stare più in balia
è questo schifo che ha buttato tutta l’energia
di questa vita miaSiamo ragazzi soli
perdonateci signori
di queste intrusioni
ma quali illusioni
nuovi messaggi
nuove generazioni
nell’aria delle menzogne
e del buio
siano ragazzi fuoriResto fino a quando non sorriderai
tra le luci del mattino e poi
questa non è l’aria che respirerai
ricordi quando eravamo noi
resto fino a quando non sorriderai
non ti sveglio in questo sogno
scriverò sui muri della città
storie di ragazzi fuori
storie di ragazzi fuori
le mie storie di ragazzi fuori
storie di ragazzi fuori
eravamo noi
dove eravamo noi
storie di ragazzi fuoriResto fino a quando non sorriderai
tra le luci del mattino e poi
questa non è l’aria che respirerai
ricordi quando eravamo noi
resto fino a quando non sorriderai
non ti sveglio in questo sogno
scriverò sui muri della città
storie di ragazzi fuori