Lucifer va in pausa fino a maggio e nel frattempo ci lascia con un episodio al cardiopalma, intimo e personale. “A Good Day to Die” è una corsa contro il tempo per salvare la vita di Chloe Decker, la cui unica speranza risiede nel Diavolo e in Dan che dovranno trovare l’antidoto. Il problema in Lucifer 2×13 è che chi l’ha avvelenata è morto ed è finito all’Inferno, perciò il brillante signor Morningstar dovrà morire per tornare nel suo Regno e interrogarlo. Più facile a dirsi che a farsi.
“Allora, chi vuole uccidermi?” Lucifer 2×13 è un episodio che potremmo dividere in due parti: la prima si svolge in un’atmosfera del tutto divertente, con il siparietto della famiglia del Diavolo che in versione Tony Soprano ascolta i consigli della sempre presente psichiatra Lydia – un personaggio ormai perfettamente a suo agio in ogni tipo di situazione.
La seconda parte di Lucifer 2×13 ci mostra l’Inferno, dove niente è come sembra. Nessun Inferno dantesco, niente gironi o demoni che torturano i dannati: il Regno del Male ha l’aspetto del mondo terreno, fatto di corruzione, rabbia e ira. Sono gli uomini ad uccidere e molestare gli altri, come a volerci lanciare un segno: il Diavolo esiste solo nelle persone malvagie, ed è qui che entriamo nel personale inferno di Lucifer.
Difatti, se nel corso di questa stagione il Diavolo è cambiato, raccogliendo le emozioni umane e assaporando ogni sentimento che prova per la detective, l’Inferno resta pur sempre la sua casa; è lì che si manifestano tutte le sue peggior paure, ed è lì che suo Padre (Dio) vuole che lui resti. In questo contesto, non a caso il fratello che il Diavolo uccise, Uriel, appare per rappresentare il suo senso di colpa, dato che lui non appartiene agli Inferi. A quel punto gli lancia un enigmatico indizio: “The peace (o piece) is here”, ovvero “La pace (o il pezzo?) è qui.” Se la pace è lì, nella loro casa, l’Inferno è forse là fuori, sulla Terra?
Tutti i nodi quindi tornano al pettine: mentre Lucifer resta inaspettatamente bloccato all’Inferno, proprio come Dio voleva, le condizioni di salute di Chloe peggiorano di minuto in minuto. Negli ultimi minuti di Lucifer 2×13, l’episodio prende una piega più intima, personale e drammatica. In “A Good Day to Die”, ogni personaggio raggiunge un senso di redenzione e trova finalmente il suo posto nel mondo: Maze quasi si commuove quando Lucifer torna in vita; Amenadiel, dopo aver benedetto sua madre, diventa l’angelo custode di Chloe.
Lucifer 2×13 chiude il sipario con un epico confronto tra madre e figlio: nonostante Charlotte abbia ammesso le sue colpe, il Diavolo non può perdonarla e, stanco di essere una pedina nel complicato gioco di anime tra Inferno e Paradiso, lascia il palcoscenico come un attore drammatico. L’episodio risponde ad alcune domande, ma pone nuovi quesiti: Lucifer era giunto a Los Angeles per cercare qualcosa – Chloe – e una volta trovata, ha capito che non può più essere manipolato. Dove “diavolo” è andato? E cosa avrà voluto dire Uriel con quell’enigmatica frase?
Lucifer 2 ritorna sul canale Fox il 1° maggio.