Il pubblico se ne è innamorato grazie al personaggio di Jon Snow in Game of Thrones, ma l’attore britannico che lo interpreta non è solo l’affascinante membro della Casa Stark: Kit Harington in Pompei, film uscito nelle sale italiane nel 2014, si cala nei panni di un gladiatore, nella cittadina ai piedi del Vesuvio ai tempi del primo secolo dopo Cristo, ricostruita virtualmente e in 3D.
Il film diretto da Paul W.S. Anderson, in onda venerdì 13 gennaio alle ore 21.20 su Rai2, inizia nella città moderna per poi tornare alla Pompei del 79 d.C., alla vigilia dell’eruzione che la coprirà di lava e cenere insieme alla vicina Ercolano.
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Kit Harington in Pompei è Milo, giovane gladiatore che, da bambino, viene risparmiato dai romani che hanno fatto strage della sua famiglia e del suo popolo di cavalieri celtici. Il piccolo finirà a Pompei come schiavo, impiegato nelle battaglie dei gladiatori che allietavano le vacanze dei patrizi romani. Nella cittadina tra il mare e il vulcano, incontrerà Cassia, innamorandosi perdutamente di lei, ma questo amore sarà duramente ostacolato dalle leggi della società romana e dalle differenze di classe: il truce senatore Corvo, che aveva ordinato l’assassinio della famiglia di Milo tanti anni prima, si metterà di traverso con dei piani ben precisi. In questo quadro arriverà l’eruzione del Vesuvio del 24 agosto del 79 d.C. che devasterà Pompei consegnandola alla storia.
Kit Harington in Pompei è uno schiavo ma anche il simbolo della ricerca di un riscatto. Ecco come parlava del film in un’intervista a Sky ai tempi dell’uscita del film.
Gli elementi umani in questa storia sono senza tempo. C’è una semplice storia d’amore, un ragazzo che si innamora di una ragazza ma non può averla per via del suo ceto sociale, delle restrizioni della società, un po’ in stile Romeo e Giulietta. Ma l’eruzione del vulcano cancella qualsiasi idea di status sociale, perché porta tutti allo stesso livello, li mette sullo stesso piano. In qualche modo questo permette loro di stare insieme. Ho fatto delle ricerche su Pompei e su come le persone sono morte, ho visto calchi di persone intrappolate nel tempo e questo mi ha toccato molto.
