È stato discreto il successo dei Google Pixel, anche se francamente siamo rimasti un po’ con l’amaro in bocca per quanto riguarda i prezzi.
Con la linea Nexus, Big G ci aveva abituati ad una politica votata al risparmio: device essenzialmente top, su cui potersi destreggiare provando l’esperienza del Vanilla Android, e proposti a costi nettamente inferiori alla concorrenza. Big G ha voluto completamente stravolgere il modo che aveva di vendere il proprio hardware, allo scopo di creare un brand già forte che potesse strappare sempre più quote di mercato ai principali rivali.
Nessuno di noi, però, disprezzerebbe se l’azienda di Mountain View decidesse di commercializzare smartphone più economici, magari che non superino il costo di 30 dollari. Non è una presa in giro, né tanto meno un maldestro tentativo di catturare la vostra attenzione (ve lo diremmo a questo punto se fosse così).
Proprio Sundar Pichai, CEO di Google, ne ha parlato giorni fa, affermando che è nei piani del colosso tentare di accedere alla produzione di telefoni da 30 dollari, in modo di poter digitalizzare i mercati emergenti, come quello indiano. Il progetto vi risulta familiare? Sarà perché è un qualcosa di già visto, anche se in termini molto meno ambiziosi, con Android One, telefono dalle buone qualità proposto al prezzo di 100 euro.
Naturalmente il discorso dello smartphone da 30 dollari potrebbe finire con l’essere relegato al solo mercato indiano, anche se la speranza è l’ultima a morire per noi europei. Francamente un telefono griffato Google a 30 dollari non ci dispiacerebbe affatto, specie se utilizzato per lavoro come secondo terminale (sempre che le specifiche tecniche lo permettano). Sognare costa poco, ma detto tra di noi la vediamo difficile. Gli OEM guadagnano ancora troppo per poter proporre soluzioni del genere nel Vecchio Continente.