Geniali. Mozart con le note, Maradona con il pallone. Due fuoriclasse totali che meritano il palcoscenico di uno dei più importanti teatri d’opera del mondo. Maradona sarà protagonista di uno spettacolo evento di Alessandro Siani “Tre volte Dieci” . Il live show esalta le doti umane e creative di Maradona (leggi di più).
L’annuncio dello spettacolo con Maradona ha suscitato sentimenti contrastanti. Avviene sovente quando al centro della scena irrompe D10S. Maradona spacca l’opinione pubblica proprio come tagliava le difese avversarie. Dribbla pericolosamente i pericoli della vita così come schivava i colpi dei terzini più arcigni del mondo. Da un lato l’entusiasmo corsa al biglietto il cui costo non è di certo popolare. Dall’altro critiche anche feroci contro la scelta di aprire le porte del Teatro di San Carlo ad un calciatore e ad un attore-regista comico.
Maradona e Siani sono accusati di profanare il tempio della cultura con la loro arte popolare. L’accusa è infondata ed ignorante! Carlo III, uno dei regnanti più illuminati della storia umana, costruisce il teatro non solo per diletto suo e della corte, ma per il popolo. E popolari sono gli spettacoli messi in scena al Teatro di San Carlo fin dalla sua fondazione. In primis l’opera lirica, genere pop per eccellenza. Basti ricordare il Viva Verdi di risorgimentale memoria. Le arie di Tosca e Traviata erano cantate dai ciabattini ed i barbieri fischiettavano la Gazza Ladra o la Carmen. Qualche contadino conosceva a memoria Le nozze di Figaro. Ai figli venivano imposti nomi lirici come Tosca, Violetta, Norma. L’opera ed il belcanto erano radicati nella cultura popolare anche grazie alle bande di paese che ne proponevano gli adattamenti durante le feste patronali.
Non capisco dunque perché qualcuno possa storcere il naso per l’irruzione giocosa di Siani e Maradona nel Teatro di San Carlo. Maradona è pop come Mozart e merita questo palcoscenico. Poi sarà il pubblico a decretare il successo e meno dello spettacolo. Ma il pregiudizio contro Maradona puzza di muffa intellettuale come se ci fosse una cultura alta, accessibile solo a pochi eletti, ed un bassa da relegare nella spazzatura. Mozart, ma neanche Rossini e Puccini, Verdi e Mascagni avrebbero mai accettato tale distinzione. E son convinto che se fossero in vita avrebbero già prenotato un posto in prima fila.
L’unica osservazione è il costo oneroso del tagliando, per nulla popolare. Ma a questo si può rimediare. Dopo il primo spettacolo nel Teatro di San Carlo, se ne organizzi un altro allo Stadio San Paolo il prossimo Dieci Maggio con biglietti a pezzi popolari. Riuscite ad immaginare un modo migliore per celebrare i trenta anni dal primo scudetto???
Buongiorno! Reputo oltremodo sterile la polemica …La domanda è : CHI ha autorizzato l’evento ..A me lo spettacolo è piaciuto tantissimo, Siani ha confermato di essere un grande professionista, Maradona fa parte anche della mia vita, ho trovato tutto perfettamente organizzato ed eseguito.
Ed emozionante!
Sono Francesco Canessa, capofila di coloro che puzzano di muffa intellettuale, essendo la polemica di cui si parla partita da un mio articolo sulle pagine napoletane di Repubblica. Ricordo all’amico Iannicelli che il San Carlo, che ho avuto l’onore di dirigere per circa venti anni, non è mai stato trasferito in proprietà al Comune di Napoli, ma conservato al Demanio dello Stato in quanto “…di particolare interesse ai sensi della legge 1089/39 quale tempio insigne dell’Arte Musicale” oltre che per la sua importanza architettonica ampiamente citata nella medesima deliberazione ministeriale dell 11/01/1974. Pertanto il Teatro è affidato alla omonima Fondazione perché vi produca a norma di statuto ” opere, concerti e balletti ” con la finalità esplicitamente espressa della diffusione dell’Arte Musicale, cui è’ motivato il finanziamento dello Stato attraverso il FUS. Risulta in conseguenza assolutamente improprio l’utilizzo del Teatro e della sua forza-lavoro per la Festa celebrativa di Maradona. La sede deputata sarebbe stata fin dall’inizio una struttura sportiva, possibilmente lo stadio San Paolo, come Jannicelli auspica per una eventuale replica dell’ evento.