Cosa farà Ian Somerhalder dopo The Vampire Diaries 8? Riuscirà a ricollocarsi dopo quasi un decennio nei panni dell’affascinante vampiro Damon Salvatore?
A quanto pare l’attore nemmeno si pone il problema. A giudicare dalla recente intervista rilasciata a Variety, in cui ha parlato dei suoi auspici per il finale di serie di The Vampire Diaries e del ritorno della sua ex Nina Dobrev per l’addio ai fan, ha anche raccontato di essere in un periodo molto prolifico dal punto di vista professionale.
“Non sono mai stato più impegnato in vita mia” ha spiegato Ian Somerhalder, che oltre all’attività di attore e quella di attivista per la tutela dell’ambiente ha anche molti progetti in ballo come produttore.
Dopo aver firmato un accordo insieme alla moglie Nikki Reed con Warner Bros Tv, la casa di produzione che firma The Vampire Diaries, Ian Somerhalder ha intenzione di mettere in cantiere una serie di format inediti. Di cosa vuole occuparsi?
Tutti i tipi di spettacoli – sceneggiati, non sceneggiati, drammi, commedie, docuseries, tv digitale, tutto quanto. La realtà è una bella storia. Esistono davvero buone storie. Questo è davvero tutto quello che vogliamo fare. Fortunatamente sono stato in grado di lavorare con alcuni dei più incredibili talenti in questo business. Ed è incredibile quello che ho imparato. Ho capito come fare le cose partendo da zero. Ne ho guadagnato non solo una moglie e questa vita e questa famiglia e otto anni di esperienza alle spalle, ma ho anche amicizie e una grande quantità di conoscenze che ora posso portare nella mia vita e nella mia carriera. E questo è un valore inestimabile. Che cambia tutto il tuo mondo. Sono entusiasta di prendere le cose che ho imparato e usarle come scienza applicata. Ed è emozionante quando si cammina in una stanza o su un set e, se si verifica un problema, appurare che si possiedono gli strumenti per trovare soluzioni in modo efficace ed economico.
Insomma, otto anni in The Vampire Diaries sono serviti a formare Ian Somerhalder come attore ma anche come addetto ai lavori capace di cimentarsi in più mestieri. E parte di queste competenze ha preferito declinarle per una causa più che ammirevole: da sempre attivo con la sua fondazione a tutela dell’ambiente, ha intenzione di realizzare una docuserie sull’argomento, soprattutto dopo la sua esperienza come corrispondente per la docuserie Years of Living Dangerously.
Questo è qualcosa che abbiamo in cantiere al momento. Sono entusiasta di esplorarlo. Il mio sogno da bambino era quello di lavorare come scienziato o in una spedizione Nat Geo. Ho avuto modo di farlo. E non sono mai stato lo stesso di conseguenza. Sono così grata che Nat Geo noi ha ora. A questo voglio dedicare la massima attenzione (…) La più grande sfida dell’umanità sono le perturbazioni climatiche. Che vogliate crederci o no, sta accadendo. Si sentirà. Personalmente ritengo che aver partecipato a Years of Living Dangerously sia stata la parte più importante della mia vita professionale, a questo punto. Uno dei motivi incredibili per cui la prima stagione è stata un tale successo e che sono davvero grato a David Nevins e Showtime è che hanno corso un grosso rischio. I social media sono stati una componente enorme di quel successo.