Dopo mesi di attesa il revival di Gilmore Girls – Una Mamma Per Amica è arrivato su Netflix, venerdì 25 novembre, coi suoi 360 minuti di discorsi folli, personaggi eccentrici e tutta la magia di Stars Hollow di nuovo sullo schermo. Quando gli attori hanno dichiarato che tornare sul set è stato come ritrovarsi a casa, c’era da credergli: questa sensazione si percepisce lungo tutto il revival, soprattutto grazie al fatto che gli autori e registi Amy Sherman e Daniel Palladino sono incredibilmente riusciti a creare un mix bilanciato e armonico di tutti (ma proprio tutti, anche quelli più marginali) gli ingredienti che hanno fatto grande la serie originale.
Dalla ricostruzione perfetta di ogni angolo di Stars Hollow alla riproposizione di ogni personaggio in vesti talvolta prevedibili e talvolta sorprendenti, il grande lavoro autoriale che regge questo prodotto originale Netflix trasuda da ogni scena. L’unico rimprovero che si possa fare a Netflix è di averci costretti a fare una scorpracciata di Gilmore Girls – Una mamma per amica, in un’unica soluzione. Sì, perché questi episodi sono talmente ricchi di fatti e personaggi che meritavano di essere rilasciati uno per uno, come aveva chiesto la Palladino. E non solo per evitare di rovinare con gli inevitabili spoiler online la visione degli episodi a chi non avesse il tempo di percorrere una maratona di sei ore, ma per gustare a pieno ogni capitolo nel modo giusto.
Una maratona che, beninteso, val bene la pena di correre, anche se farlo godendosi ogni singola stagione di questo anno di vita delle Gilmore, sarebbe stato decisamente più entusiasmante.
ATTENZIONE SPOILER.
Ebbene, l’A Year in The Life delle ragazze Gilmore inizia 4 mesi dopo la scomparsa di nonno Richard e vede tre donne al bivio: Lorelai stretta tra un lavoro e un rapporto che sembrano ristagnare in cerca di certezze, Rory freelance vagabonda senza stabilità né grandi prospettive ma molti sogni nel cassetto da realizzare e troppi fidanzati o ex fidanzati in circolazione, Emily alle prese col post-lutto e una vita da ricostruire per la prima volta da sola. In un anno di vita si passa dalla crisi professionale di Rory a quella sentimentale di Lorelai, dai festival di Stars Hollow alla ricerca del senso della vita in un viaggio nella natura stile Wild, per poi tornare dove tutto è cominciato, in quel piccolo angolo di paradiso che ospiterà finalmente la svolta tanto attesa per Luke e Lorelai, mentre Rory avrà chiaro il suo obiettivo, scrivere un libro sulla storia della sua famiglia dal titolo Gilmore Girls, e si lascerà alle spalle i fallimenti che l’avevano demoralizzata.
Ma veniamo al dunque. Quali sono le famose 4 parole finali con cui da sempre Amy Sherman Palladino avrebbe voluto concludere la sua serie? Si fa davvero fatica a credere che siano quelle pronunciate da Rory al termine del finale dell’episodio Autunno, soprattutto perché non sono affatto parole conclusive, ma aprono piuttosto un nuovo capitolo che non può restare pagina bianca. Dopo il matrimonio notturno di Lorelai e Luke, è Rory a pronunciare le fatidiche parole su cui il pubblico ha sempre fantasticato. “Mom, I’m pregnant” è l’esatta conclusione del revival, che in italiano diventano 3: “Mamma, sono incinta“.
Dunque un finale tutt’altro che chiuso, soprattutto perché resta da capire chi sia il padre del bambino, dal momento che, sebbene Lorelai le faccia notare di essere “in età da marito”, al momento Rory è ufficialmente single. Le probabilità che il figlio di Rory sia del disastroso fidanzato Paul (Jack Carpenter), spuntato dal nulla all’inizio del primo episodio e presenza fantasma durante il revival, sono quasi zero. L’unica ipotesi davvero plausibile è che il figlio sia di Logan (Matt Czuchry) con cui ha trascorso l’ultima notte di follia insieme alla banda di matti del club segreto In Omnia Paratus, ma in procinto di sposare un’ereditiera francese. La sorpresa è totale rispetto all’inizio dello show, quando sono Luke e Lorelai a parlare di figlie e a rivolgersi ad una favolosa manager di una clinica per madri surrogate di nome Paris Geller! Ma soprattutto, come ha ricordato la Palladino, queste parole “non sono conclusive perché la vita non è conclusiva“. Di conseguenza, nuovi episodi di Gilmore Girls sono praticamente obbligatori. E Netflix probabilmente li ha giù messi in cantiere, anche se per adesso nessuno si sbilancia, compresa la neomamma nella vita (e si spera prossimamente sullo schermo) Alexis Bledel: una nuova generazione di Gilmore Girls è pronta a vedere la luce!
non è un finale! non abbiamo aspettato 10 anni per questo finale!!!
Oddio, quanta acredine…io non sono una fan sfegatata della serie ma l’ho apprezzata in questi anni. Non mi dispiace l’idea di chiudere la storia in modo più completo anche se non apprezzo il primo episodio, quello dell’inverno, e sono d’accordo nell’errato inquadramento di alcun si personaggi. Ma il finale lo trovo piuttosto saggio: non a caso Rory ha l’età di Lorelai all’inizio della serie,32; è una ragazza madre, anche se non adolescente, che crescerà da sola(presumibilmente) suo figlio, come sua madre; Lorelai è finalmente sposata, come sua madre. Dunque io credo che il finale, semiaperto, non sia malvagio e crei continuità, come quando alla fine della settima serie mamma e figlia si ritrovano da Luke a fare colazione.
Partendo dal presupposto che la settimana stagione non era piaciuta alla Palladino perché non l aveva scritta..ma a me si, beh dicevo questa serie si salva negli episodi 3e4, i più lenti ma dove si torna a respirare lo stile Gilmore! Il primo tra mamme surrogate,cameriere assurde e cose riprese dal.passato non aggiunge nulla anzi lascia molto perplessi!in più credo che sarebbe stato meglio fare una mini serie che qste puntate da 1h 30’che finiscono per togliere ritmo alla serie..una delle maggiori qualità della serie! Bello il finale..che però in pratica finale non è
Apparte un inizio una po’ sconclusionato e l’apparizione di personaggi indignificanti del passato ho trovato la puntata estiva e quella autunnale fantastiche …! Mi è piaciuta molto l’idea di Lorelai di fare un escursione per schiarirsi le idee ,mi ha commosso davvero tanto il ritorno di Suky e ho adorato il consiglio che Jess dà a Rory di scrivere un libro !
Il finale è mozzafiato …! È assolutamente ci vuole una continuazione perché lascia TROPPE cose in sospeso :
La situazione con Jess ( dice addio a Logan , Dean ha la sua famiglia , ma Jess????)
Il libro di Rory ( avrà successo ? Troverà un lavoro stabile ? Dove andrà a vivere ? )
La proposta di lavoro alla Cilton..!
IL PADRE DEL BAMBINO CHE ASPETTA !!!
E’ stata una delusione su tutta la linea! Dialoghi senza mordente tranne che per due o tre battute. Gipsy improponibile come cameriera pseudo sudamericana di Emily (con famiglia al seguito). Amy Sherman è andata anche a pescare in quella settima stagione che non ha voluto fare perché aveva esaurito le idee. Perché il suo cervello era miseramente fallito dal momento stesso in cui ha cominciato ad aggiungere personaggi (Anna Nardini, Liz e marito, April ecc) a cazzaccio come ha fatto nei suoi due successivi fallimenti (“The return of Jezebel James” e “A passo di danza”) Infatti ha riunito due fallimenti di se stessa in un “Gilmore Girls – A year in the life” dove troviamo parecchi volti di “A passo di danza”! La morte di Herrman deve averle dato lo spunto per un’ulteriore smacco ai fans con momenti vuoti, dialoghi ripescati dal passato (“Quindi, ti servono soldi”), Luke col parrucchino, Lane in disparte quando era una delle protagoniste e altre mille carenze e buchi della sceneggiatura. Le Gilmore non dovevano tornare. Non così. Dopo il miserabile abbandono di Amy Sherman nella sesta stagione il finale della settima era più che dignitoso. Queste “nuove” Gilmore hanno il sapore di un vecchio pasto riscaldato, di una riunione di ex allievi dopo 20 anni che non si vedono e si trovano invecchiati, avvizziti e a tratti ridicoli e/o patetici perché scimmiottano i bei tempi andati. Lasciano solo un terribile amaro in bocca e tristezza nel cuore. Spero che almeno sia servito a mettere DEFINITIVAMENTE la parola fine alla carriera della Sig.ra Amy Sherman in Palladino.
Sono d’accordo.
E le serie tv le so a memoria, le ho amate, questi episodi no.