Brexit, la Gran Bretagna ci ripensa o forse no. Oppure magari si. La vicenda della Brexit è ormai diventata patetica ed irritante. Sono ormai trascorsi diversi mesi dal referendum con il quale una risicata maggioranza di cittadini della Gran Bretagna aveva deciso la Brexit, l’uscita cioè dall’Unione europea. Da qual giorno nessun atto concreto è mai giunto da Londra per attuare la Brexit nel rispetto del voto popolare. I deputati della Gran Bretagna continuano a sedere nel Parlamento europeo, i nuovi leader della Gran Bretagna continuano a frequentare le riunioni dei capi di Stato e di Governo. Il tutto in palese spregio della volontà popolare che sarà pur sbagliata ma è quella che conta in democrazia: niente Brexit, siamo inglesi.
Infatti, nonostante il voto popolare per la Brexit, le cose continuano ad andare avanti come prima. Anzi adesso una sentenza dell’Alta Corte rimette tutto in discussione indicando nel Parlamento l’organo che deve decidere sulla Brexit (leggi di più) . La patria della democrazia moderna continua a contraddirsi. Un pasticcio politico ed istituzionale che rischia di diventare ingovernabile scatenando tempeste finanziarie ed economiche globali.
Da cittadino dell’Unione europea sono profondamente seccato con la Gran Bretagna. Avete deciso per la Brexit ? Andate fuori dalle scatole! Se non gradite l’unione con gli altri popoli del vecchio continente abbiamo perlomeno la coerenza di coltivare il vostro isolamento senza volere restare con due piedi in una scarpa. Sapete cosa c’è di nuovo? Siamo adesso noi altri dell’Unione europea che non vogliamo più aver a che fare con la Gran Bretagna. Tenetevi pure la guida a destra, l’intruglio bollente delle cinque, i gossip reali, i pub.
E’ il momento che le Istituzioni dell’Unione europea pongano fine a questa situazione di stallo e prendano l’iniziativa di chiudere le porte alla Gran Bretagna: a casa i parlamentari europei, a casa dirigenti e funzionari dell’Unione, a casa i leader durante i consessi istituzionali. Applichiamola noi la Brexit a cominciare dagli oneri fiscali e dalla limitazioni inerenti la circolazione di persone, società, merci. In fondo ci eravamo già abituati all’idea di non esser più concittadini con i popoli della Gran Bretagna. Massimo rispetto reciproco ma ognuno per la sua strada. E che Dio salvi la Regina!!