Il week-end appena trascorso è stato di certo contrassegnato dall’attacco hacker che ha colpito sabato 22 ottobre in particolar modo la costa est degli Stati Uniti, ma anche quella ovest in un secondo momento. Come è noto, i principali siti di informazioni sono stati irraggiungibili per ore anche social network come Twitter, servizi di streaming come Spotify o ancora il grande sito di e-commerce Amazon. Insomma, un vero e proprio down di internet che ha avuto, di sicuro, una regia ben precisa, anche se ancora non svelata per il momento.
Quello che è risaputo è che la minaccia hacker delle ultime ore è stata quella che in termini esatti si definisce un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) appunto: questo ha colpito un Domain Name Server Provider, in pratica uno snodo principale che “dirige” il traffico online verso i siti. In parole semplici, è stato impedito il regolare flusso di dati e gli stessi server sono stati sovraccaricati con informazioni inutili. L’effetto a catena riscontrato da numerosi siti è stato il frutto di una rete estremamente interconnessa ma anche molto fragile.
Possibile un attacco hacker di queste proporzioni anche in Italia o in Europa? Purtroppo si. Se hacker malintenzionati avessero avuto l’intenzione di colpire il vecchio continente anziché gli USA, probabilmente, i nostri sistemi di sicurezza non avrebbero reagito diversamente rispetto a quelli d’oltreoceano. Al momento, tuttavia, il motivo per cui quanto avvenuto ha riguardano il Nord America è presto detto: alla vigilia delle elezioni presidenziali americane vissute ad alta tenzione e con una vera propria cyber guerra tra Stati Uniti e Russia, non dovremmo essere certo noi i principali bersagli di una minaccia simile.
Ciò che spaventa di più è l’imprevidibilità che ha caratterizzato questo attacco hacker come altri che potrebbero giungere a breve. Gli esperti in sicurezza, a maggior ragione oggi, sono chiamati a fornire nuove soluzioni a tutela di servizi dati per scontati oramai ma anche per i dati personali di ogni singolo utente. Vedremo se il caso del week-end almeno posso scatenare un circolo virtuoso di nuove proposte e studi.