Dopo l’annuncio che ABC ha ordinato il pilot di un nuovo legal drama targato ShondaLand, la sensazione è che la fine di Scandal sia sempre più vicina: prove tecniche di sostituzione in vista di un rinnovo dei palinsesti? Per ora i fatti sono questi: ABC impiegherà un grosso budget nella produzione del pilot di un legal drama, per ora senza titolo, firmato dall’autore di Scandal Paul William Davies.
A darne la notizia è The Hollywood Reporter, che ha svelato anche qualche dettaglio del soggetto della serie: il nuovo drama è ambientato alla Corte federale del Distretto Sud di New York (SDNY), anche detta The Mother Court. I protagonisti sono avvocati che lavorano sia per la difesa che per la pubblica accusa nei casi penali più importanti e di maggior interesse pubblico del Paese. Come sempre nelle produzioni ShondaLand, le loro vite personali si intrecciano e nascono relazioni che vanno ben al di là del rapporto professionale.
L’episodio pilota sarà scritto da Davies, story editor e produttore creativo di Scandal, che firmerà la sceneggiatura e farà anche da produttore esecutivo dello show insieme agli ABC Studios con Shonda Rhimes e Betsy Beers di ShondaLand. Troppe similitudini e troppi richiami a Scandal per non pensare che la saga di Olivia Pope potrebbe essere arrivata al capolinea, semmai il pilot spingesse ABC ad ordinarne una stagione intera.
Non è certo una novità che Shonda Rhimes ha intenzione di chiudere Scandal entro un arco temporale ragionevole e di non estenderla oltre un certo numero di stagioni. Anzi, la showrunner ha sempre dichiarato di avere le idee molto chiare in merito a quale sarà conclusione del political drama con protagonisti la neomamma Kerry Washington e Tony Goldwyn. Scandal non avrà certo la durata di produzioni longeve come Grey’s Anatomy, un po’ per la natura stessa della serie che porta inevitabilmente ad immaginarne un epilogo non troppo procrastinato nel tempo, un po’ perché gli ascolti delle ultime stagioni hanno rivelato una certa disaffezione da parte del pubblico.
Sicuramente non ha giocato a favore, quest’anno, la scelta di non andare in onda durante le elezioni presidenziali americane, che nel clima galvanizzante della campagna elettorale in corso avrebbe potuto rinvigorire anche il bacino di spettatori di Scandal. D’altro canto, però, il fatto che ci siano molti mesi a disposizione prima del ritorno in tv nel 2017 con la sesta stagione (per ora non ancora annunciata come ultima) è un bene per la serie stessa, perché mette gli autori nelle condizioni di sviluppare le sceneggiature dei nuovi episodi dedicandovi il tempo necessario e magari prendendo spunto proprio da quanto sta accadendo negli Stati Uniti con la campagna Trump vs Clinton, visto che abbiamo lasciato la serie alla quinta stagione alla vigilia delle elezioni che contrappongono Mellie a Vargas. Scandal potrebbe eleggere la sua presidente proprio con la prima presidente donna in forze alla Casa Bianca.
A danneggiare Scandal in questi anni è stata certamente la fretta dei ritmi industriali con cui sono state realizzate le 5 stagioni, nell’ambito di una casa di produzione che gestisce anche molti altri progetti della stessa importanza. Il fatto che un nuovo pilot sia in produzione e sia stato affidato proprio allo story editor di Scandal potrebbe essere il tentativo di individuarne un degno erede e la spia che per Olivia Pope e i suoi gladiatori è arrivato il tempo di appendere doppiopetti e cappelli bianchi al chiodo.