Alla vigilia del rilascio di Joanne, Lady Gaga ne ha per tutti. Probabilmente stanca di una serie di stereotipi che le si affibbiano ogni volta che ha un disco in uscita, stavolta la popstar non ha intenzione di soprassedere o di lasciare che siano altri a rispondere per lei.
A fare le spese della tensione pre-release, ma anche di una ritrovata voglia di difendere strenuamente il suo lavoro, sono stati prima i Chainsmokers, poi chi ancora ripropone l’eterno confronto con Madonna, infine l’editorialista del New York Times che ha firmato una recensione non proprio benevola di Joanne.
Dopo aver risposto a vari commenti sui social, a domanda diretta sull’argomento Madonna e dintorni in un’intervista al programma radiofonico “Beats 1” Lady Gaga ha finalmente chiarito la sua posizione sul confronto con la Regina del Pop. A costo di sembrare presuntuosa, ha chiuso la questione confronti una volta per tutte.
Madonna ed io siamo molto diverse! Non vorrei fare questo confronto. Suono molti strumenti e scrivo le mie canzoni, passo ore in studio, io sono una produttrice, sono un’autrice, quello che faccio è diverso. Io non tollero di essere comparata a nessun altro. Io sono Lady Gaga, merda, ho la mia storia. Non ho alcuna intenzione di mancare di rispetto, ma siamo molto diverse.
Su Twitter, invece, qualcuno le ha fatto notare la recensione apparsa sul New York Times, che non promuove il suo Joanne in uscita il 21 ottobre.
Confuso, pieno di canzoni che sembrano concetti alla ricerca di una casa, piccole pièce teatrali estratte da altre produzioni immaginarie e raccolte in un unico raccoglitore di miscellanee. Ingenuo nel suo uso delle radici della musica e del rock come significanti di qualcosa di vero – come se l’eccesso degli anni passati non sia stato, in qualche modo, la propria forma di sincerità. In Joanne, va a pescare in giro per cercare ispirazione. Nessun album pop nella memoria recente è caratterizzato da una così vasta gamma di collaborazioni ma toglie a quei collaboratori il loro particolare fascino.
Lady Gaga ha risposto per le rime spiegando di aver tratto ispirazione da fatti tragici come l’assassinio di Trayvon Martin, aggiungendo che avrebbe dedicato il suo terzo concerto del Dive Bar Tour, a New York, alla battaglia del movimento Black Lives Matter contro gli abusi delle forze dell’ordine nei confronti degli afroamericani.
@joncaramanica how far must ANYONE need to 🎣4 inspiration & write a song re: the tragic murder of Trayvon Martin as I did w/ "Angel Down".
— Lady Gaga (@ladygaga) October 20, 2016
@joncaramanica I'll be performing that song tonight in honor of #BlackLivesMatter as I'm honored by YOUR publication. Tune in Jon.👂🏿#JOANNE pic.twitter.com/GQ2um9uOaq
— Lady Gaga (@ladygaga) October 20, 2016
don't pay attention he has been brutal for YEARS, meaningless. Don't let it bring you down this is OUR time to celebrate!🎉🎉🎉🎉
— Lady Gaga (@ladygaga) October 20, 2016
Di sicuro il clima in cui questo disco fa il suo debutto non è dei migliori: le recensioni in anteprima dei fan avevano instillato curiosità e dubbi intorno al progetto, che anche a giudicare dagli snippet apparsi online sembra un miscuglio di generi poco esplorati prima e di sicuro non sembra rispettare la promessa di regalare al pubblico un album di hit pop. Il nervosismo di Gaga è palese e forse giustificato, ma di sicuro non giova al debutto.