Di tentativi al cinema per sbeffeggiare chi di mestiere diffonde morte non si contano. In ogni caso sono ben accetti. La mafia , la camorra, insomma la criminalità organizzata tutta, va combattuta su più fronti. I principali, i più importanti, sono quelli della repressione, soprattutto economica e quella più difficile, quella più essenziale, forse la più notevole: la battaglia culturale, quella che deve provare a scardinare mentalità e radici. Francamente credo che in questa battaglia potremmo far rientrare anche i vari tentativi che ci sono stati e continuano ad esserci, per ridicolizzare usi e costumi di malavitosi e ambienti affini.
Ce ne sono stati in Italia di esempi ben riusciti: facile citare per esempio Johnny Stecchino di Benigni, o altri meno conosciuti, che sicuramente avrebbero meritato maggiore risonanza: un esempio? Sodoma, l’altra faccia di Gomorra con il trio Ardone Peluso Massa e Gennaro Bellavia, abili a scardinare l’iconografia malavitosa, ridicolizzandola e capovolgendola in improbabili dinamiche. Loro sono stati addirittura premiati a New York (terza edizione del New York City International Film Festival, premio assegnato dalla giuria internazionale come “Best Comedy” ), anche se in patria non hanno avuto la visibilità che avrebbero meritato.
Insomma il concetto è che l’argomento malavitoso si presta tanto ad essere “perculato” e ben venga: come appunto nel caso di questa nuova pellicola, Quel bravo ragazzo, che vede protagonista il flemmatico Herbert Ballerina, al secolo Luigi Luciano. Proprio lui: il complice fidato delle tante surreali trovate di Maccio Capatonda, reduci entrambi dal buono riscontro avuto con il loro esordio l’anno scorso con Italiano medio.
Ballerina sarà questa volta protagonista principale in Quel bravo ragazzo, e vestirà i panni del figlio di un boss mafioso. La storia del film è incentrata su un vecchio boss che ormai in fin di vita decide, come tradizione comanda, di affidare la guida del suo clan al figlio. Il problema però è che del figlio si sono perse le tracce ormai da tempo immemore: si farà di tutto per ritrovarlo e portarlo al capezzale del padre. Quando sarà ritrovato però, la sorpresa lascerà il posto allo sconforto: è un ex chierichetto, in poche parole quanto di più totalmente inadatto al destino che gli si prospetta. Ci saranno allora estremi tentativi per indottrinarlo e le conseguenze, ovviamente, saranno nella migliore delle ipotesi nefaste.
In questa pellicola ritroviamo anche il bravo Tony Sperandeo fuso ormai irrimediabilmente con il tipo di ruolo. Nel cast c’è ovviamente anche l’emblema di “certa italianità” ossia Maccio Capatonda in tutto il suo charme e poi ci sono Ninni Bruschetta, Daniela Virgilio, Enrico Lo Verso ed Enrico Venti (Ivo Avido). Quel bravo ragazzo è stato diretto da Enrico Lando ed esordirà nei cinema italiani il prossimo 17 novembre. C’è il trailer a seguire.
Trailer: