Russia bandita per Robbie Williams? L’uscita del suo nuovo singolo Party Like a Russian non sembra aver sortito l’effetto sperato agli occhi dei fan dell’Est. Il brano è stato diffuso lo scorso 30 settembre e fa parte dell’undicesimo album dell’artista britannico Heavy Entertainment Show.
Un nuovo lavoro che potrebbe riportare Robbie Williams a quel successo ottenuto grazie al primo disco da solista, Life Thru a Lens, e che lo aveva fatto rimanere nelle vette della popolarità, conquistate invece grazie ai Take That. Non sembrano però pensarla così gli ammiratori russi, che nel passato hanno dimostrato un forte apprezzamento del cantante. Al centro della polemica il testo di Party Like a Russian, che secondo molti farebbe un chiaro riferimento al Presidente russo Vladimir Putin.
A destare maggiore scalpore sarebbero in particolare due frasi:
“It takes a certain kinda man with a certain reputation/ to alleviate the cash frome a whole entire nation”
Ovvero “serve un uomo con una certa reputazione per prendere soldi ad una nazione intera”, lo start del brano. La seconda invece si trova dopo il primo ritornello: “And I never ever smile unless I’ve something to promote” (non ho mai sorriso, tranne quando dovevo promuovere qualcosa, ndr).
Secondo gli ammiratori, anche se sarebbe meglio definirli haters in questo caso, non ci sarebbero dubbi che Robbie Williams stia parlando di Putin e tanto è bastato perché la notizia si diffondesse su social, televisione e media in generale, in un tam tam senza fine.
Va sottolineato che il cantante, proprio il giorno della diffusione della canzone su Youtube, ha specificato al di sotto del video che “il testo è un omaggio a cuor leggero all’idea che si ha dello stile con cui vengono fatti i party russi”.
Robbie Williams ha inoltre sottolineato che il suo intento era di mostrare come l’orgoglio inglese in materia di feste e bagordi dovesse in realtà “inchinarsi” di fronte all’abilità del popolo russo di organizzare i party.
In chiusura, il cantante ha aggiunto che il brano Party Like a Russian non si concentra sui cittadini del Paese, ma invoglia a festeggiare come solo loro sanno fare. L’album Heavy Entertainment Show è disponibile in prevendita sul sito ufficiale dell’artista.
Purtroppo il suo intento, a suo dire, è stato del tutto travisato ed a nulla sono servite le successive spiegazioni di Robbie Williams, fornite nelle interviste radio ed al giornale The Sun.
Williams non è l’unico cantante ad aver sollevato le opposizioni di Putin, dato che nell’estate 2012 era stata invece Madonna a sfidare apertamente il Presidente russo. L’icona del mondo lgbt non aveva infatti esitato a sfidare le leggi russe per fare un concerto a San Pietroburgo per sostenere la lotta in difesa dei diritti gay. In particolare, Madonna era stata attaccata dal vicepremier Dmitri Rogozin che oltre ad averla additata come “ex prostituta”, aveva anche sottolineato di non gradire la sua pretesa di dare lezioni di morale.
Stessa sorte anche per Lady Gaga, a sua volta contestatrice della norma anti-gay russa. Durante il concerto a San Pietroburgo, in occasione del tour del 2013, la cantante aveva deciso di non esibirsi in Bitch, Don’t Kill My Vibe ed alcuni giorni prima era stata definita “la messaggera di Satana” durante il concerto in Indonesia. Sulla stessa scia anche Selena Gomez, che nel 2013 ha dovuto annullare i due concerti previsti in Russia perché non le è stato concesso il visto. Gli organizzatori del Paese in quell’occasione avevano espresso il timore che la Gomez potesse rievocare gli scandali già scoppiati con Madonna e Lady Gaga.