La nostra privacy e quella di chi abbia in rubrica a forte rischio con la nuova policy di WhatsApp? Stanno quasi per scadere i 30 giorni che il servizio aveva messo a nostra disposizione per decidere se accettare o meno i nuovi termini. In caso di rifiuto, non sarà più possibile continuare ad utilizzare WhatsApp.
Una pratica assai diffusa, che potrebbe anche passare inosservata: in tanti avranno accettato, come spesso succede, senza nemmeno dare uno sguardo veloce alle note in allegato. I più coscienziosi, invece, hanno aspettato o staranno ancora aspettando di capire cosa esattamente comportasse questa scelta, e se potesse rivelarsi in qualche modo un’arma a doppio taglio. In pratica, la nuova policy consente a WhatsApp di condividere i dati degli utenti con Facebook compreso la email ed il numero di cellulare.
Il Garante della privacy italiano si è appena reso conto dei rischi che l’operazione può far scattare, avviando un’istruttoria specifica per fare chiarezza sulla questione. Stando a quanto sollevato da Antonello Soro (pres. Garante per la privacy), potrebbe essere messa in pericolo la privacy di coloro che non sono iscritti a nessuno dei due servizi (WhatsApp e Facebook), tirati in ballo semplicemente per risultare annoverati nella rubrica di un qualsiasi utente WhatsApp.
In Germania si è passati dalle parole ai fatti, visto che il Garante tedesco ha intimato a Facebook di sospendere la raccolta dei dati derivati da WhatsApp, e di eliminare quelli finora salvati. Altrettanto in Francia e UK sono partite da tempo le dovute indagini per appurare che la questione non leda la privacy degli utenti. Come si risolverà la cosa in Italia? Il nostro Garante si è mosso, chissà come reagirà WhatsApp.
semplice si utilizza telegram che è molto ma molto migliore di whats app dopo il passaggio di consegne