Ancora oggi l’Asus ZenFone 2 risulta essere uno degli smartphone più popolari qui in Italia, nonostante il ritardo accumulato dagli sviluppatori in merito al rilascio dell’aggiornamento del sistema operativo Android MarshMallow ha fatto storcere il naso a tante persone. Il suo rapporto tra qualità e prezzo, soprattutto in riferimento alla popolare variante ZE551ML (a conti fatti la più popolare in circolazione), è uno dei migliori per tutti coloro che non intendono sborsare cifre da capogiro per acquistare un nuovo device.
Nella giornata di ieri vi ho parlato di un nuovo aggiornamento dedicato agli Asus ZenFone 2 Laser, con cui si risolve definitivamente un problema di sicurezza denominato Quadrooter, al punto che la faccenda ha allertato anche chi dispone dello ZenFone 2 ZE551ML. Alla luce del fatto che il malware è in circolazione da oltre due mesi, la mossa di Asus ha fatto chiacchierare parecchio tra ieri ed oggi, ma arrivati a questo punto è necessario condividere con voi un chiarimento.
Come emerge all’interno del nostro gruppo Facebook dedicato agli Asus ZenFone 2 in commercio in Italia, infatti, Quadrooter è una vulnerabilità che colpisce potenzialmente device Qualcomm-powered e di conseguenza i SoC Qualcomm, anche quelli più recenti (fatta eccezione per l’830). Si tratta a conti fatti di una è una falla che può essere sfruttata a livello fuse del SoC per eseguire codice malevolo, sbloccare i permessi di root per scopi malevoli o addirittura brickare il device triggerando il QFuse ed eseguendo altre operazioni.
Nel Play Store è disponibile l’app Quadrooter, il cui compito è quello di verificare se il device ne è affetto. In questo caso va sottolineato che le varianti ZE550ML e ZE551ML sono a conti fatti Intel-powered (con SoC Intel), ragion per cui non possono essere considerate come potenzialmente affetto da questa vulnerabilità causa SoC incompatibile. Ringrazio per la segnalazione Giovanni, membro attivo del nostro gruppo Facebook sull’Asus ZenFone 2.
Infatti lo scanner dava esito negativo da subito