Nostalgici di Veronica Mars? Kristin Bell torna sul piccolo schermo con una comedy-fantasy che fa riflettere su cosa significa essere buoni. Si chiama The Good Place, serie tv che ha debutto il 19 settembre sul canale NBC. Nello show, la Bell interpreta una perfida rappresentante di medicinali per anziani di nome Eleanor Shellstrop, che non è esattamente un buon esempio per tutti: sgarbata, svogliata e scurrile. Un giorno, la donna viene coinvolta in un incidente stradale e muore travolta da un mezzo pesante che trasportava prodotti contro la disfunzione erettile. Eleanor si ritrova così in Paradiso, ma nella parte sbagliata, quella dei ‘buoni’, dove tutti sono gentili e pronunciare parolacce è fisicamente impossibile.
A guidarla nel nuovo universo è il mentore Michael, da cui apprende di essere stata scambiata per un’altra persona. Eleonor si rende infatti presto conto di non essere così buona come le altre persone che popolano il luogo, né di aver mai fatto le buone azioni per cui avrebbe meritato di ritrovarsi lì, ovvero aiutare degli innocenti condannati a morte ad essere assolti e liberati. Per evitare di finire all’Inferno, la ragazza dovrà andare in analisi e cercare di cambiare atteggiamento, al fine di meritarsi il suo “buon posto”. Perché guardare The Good Place? Vi diamo 5 motivi.
1. Ci sono Kristin Bell e Ted Danson
Prima di tutto c’è un duo che funziona, quello formato da Kristin Bell e Ted Danson, che in The Good Place sono Eleanor e Michael. La prima è l’ex Veronica Mars, amata dai suoi fan, l’altro è un attore e comico che ha vinto Emmys e Golden Globe grazie alla sit-com Cin Cin, ed è conosciuto per aver interpretato Russell in CSI. The Good Place ha un duo di attori che si divertono tra loro e si trovano in sintonia.
2. La serie è ideata da Mike Shur
Se il nome non vi dice nulla, forse conoscerete Parks and Recreation, Brooklyn Nine-Nine e Master of None. Ebbene, Mike Shur ha lavorato per questi show, che sono alcune delle serie più viste in America.
3. Le influenze
Un buon telefilm si riconosce dalla trama. Nel corso di un’intervista, Shur aveva dichiarato di essersi ispirato a Lost per la sua The Good Place, con episodi caratterizzati da colpi di scena e cliffhanger. Non solo: per le atmosfere, la serie vi ricorderà l’etereo The Truman Show, ma più dissacrante; The Good Place è anche colorato come Pushing Daisies.
4. Il tema della redenzione e dell’espiazione
La serie tv è un’intelligente metafora della vita. Pur ambientata nell’aldilà, possiamo cogliere alcuni temi affrontati. Eleanor è stata cattiva per tutta la sua esistenza, e l’unico modo per evitare l’Inferno è redimersi e comportarsi bene, quindi espiare i suoi peccati.
5. Eleanor e Michael come Scrooge e i 3 spiriti del Natale
Una curiosa somiglianza tra The Good Place e Il Canto di Natale di Dickens: Eleanor è come Scrooge, il tirchio e cattivo protagonista che nella notte natalizia riceve la visita di tre spiriti che gli mostrano come è stata la sua vita nel passato, presente e futuro. Quando capisce che tipo di persona è stata, Scrooge si converte e diventa buono. Così Eleanor trova in Michael lo spirito che l’aiuterà a redimersi e guadagnarsi il Paradiso.