Quella che è andata in onda stanotte è stata una 68esima edizione degli Emmy Awards tranquilla e dal buon ritmo. Sicuramente non verrà ricordata come la migliore, ma neanche la peggiore: Jimmy Kimmel è un intrattenitore, sa il fatto suo, e conducendo gli Emmy lo ha dimostrato. Niente gag particolari (a parte un piccolo inconveniente con Julia Louis-Dreyfur, vincitrice del premio per miglior attrice comedy, che è quasi inciampata sul palco a fine serata), o sketch memorabili, ma l’edizione degli Emmy Awards 2016 verrà ricordata per l’elogio alla diversità.
Il discorso di Alan Yang sul potere degli asioamericani
Alan Yang, che insieme al collega Aziz Ansari, ha vinto l’Emmy per la miglior sceneggiatura per una commedia grazie a Master of None, si è rivolto alle minoranze asiatiche nella sua nazione e ne ha incoraggiato i parenti sulla forza del cinema orientale:” Ci sono 17 milioni di asioamericani in questo stato. Cari genitori, solo un paio di voi, date ai vostri figli delle telecamere invece che dei violini, e staremo tutti bene.”
Agli Emmy ha vinto la diversità
Se gli Oscar erano ‘troppo bianchi’, agli Emmy Awards 2016 trionfa il nero. Diversi sono gli attori di colore che hanno sbaragliato la concorrenza, portandosi a casa la statuetta. Lo scorso anno c’era il caso Viola Davis, prima interprete a vincere l’Emmy nella sua categoria, quest’anno si va oltre. Sterling K. Brown batte tutti i pronostici e vince per il miglior attore non protagonista con American Crime; Rami Malek sbaraglia la grande concorrenza formata da Kevin Spacey e Liv Schreiber e si porta a casa il premio per miglior attore protagonista in un drama.
Transparent come sinonimo di riscatto per i transgender
Jeffrey Tambor riceve per il secondo anno di fila il suo Emmy per Transparent e coglie l’occasione per rivolgersi a quella parte di Hollywood bigotta e radicata nel passato: “Date un’opportunità agli attori trans di dimostrare il loro talento.” E ce ne sono, come Laverne Cox, che subito dopo sale sul palco e ribadisce il bellissimo discorso di Tambor.
Pizza e succhi di frutta
Momento break: i ragazzi protagonisti della serie Stranger Things arrivano in sala per distribuire cibi e bevande. La piccola Millie Bobby Brown irrompe con la bici vestita dal suo personaggio, Eleven, e porta la pizza. C’è spazio per mangiare e divertirsi: Jimmy Kimmel sforza David Schwimmer a bere un succo di frutta, poi si rivolge ad Amy Schumer che per la fame stava mangiando anche il cartone della pizza. Insuperabile.
Matt Damon e la faida con Jimmy Kimmel
Ospite speciale inatteso (o forse no?) è Matt Damon, che si presenta sul palco con una mela in mano e se la prende con Jimmy Kimmel. È in atto una simpatica faida che dura da un decennio, da quando il presentatore faceva finta di non avere mai spazio per l’ultimo ospite del suo programma (Damon). Ora la lotta tra i due sembra esser finita, con la sconfitta di Kimmel che ha perso nella categoria per il miglior talk show. E ora deve restare fino alla fine degli Emmy.
Veep, satira politica, Trump e altro
In un’America in piena campagna presidenziale, c’è spazio per bissare la politica razzista e omofoba di Donald Trump. Ci pensa Veep, serie che trionfa nella categoria miglior comedy. Lo show sembra anticipare la vittoria di Hillary Clinton alle elezioni, dato che la protagonista è la vice presidente USA. Il tutto avviene mentre gli sconfitti signori Underwood (Kevin Spacey e Robin Wrigh) guardano dal basso la vittoria di Veep (metaforicamente è la fine di un’era?). Una donna al potere, solo per fiction.