Circola online solo da qualche ora, eppure i trailer del docufilm su Amanda Knox stanno già facendo discutere. Il documentario sarà disponibile su Netflix il 30 settembre e dai primi minuti del video ci viene mostrata una 29enne abbattuta, da sola alla ricerca della verità, che cerca di difendersi con tutte le sue forze contro chi l’accusa di aver ucciso la sua coinquilina, Meredith Kercher. Poi, appare l’altra faccia di Amanda, quella di cui nessuno si fida e a cui chiedono perché non piange di dolore dopo aver visto il corpo senza vita dell’amica.
Sono passati nove anni da quel terribile omicidio che ha sconvolto Italia e Stati Uniti, condannando Amanda Knox due volte a passare sotto il giudizio della corte di Perugia. A distanza di così tanto tempo, ci si domanda ancora se la ragazza abbia avuto o meno un ruolo nell’omicidio di Meredith. Il documentario Netflix ci pone la domanda che mette in dubbio ogni cosa: Amanda è colpevole o innocente? L’intento del progetto è chiaro: esplorare la vita della Knox, dal suo possibile coinvolgimento nell’omicidio della Kercher, studentessa inglese in Italia, avvenuta nel 2007, che condivideva la stanza con Amanda a Perugia. I due trailer a confronto esplorano i due lati dell’accusa e della difesa: colpevole o innocente?
“Prima dell’Italia, avevo una vita felice. Mi sento di nuovo come una bambina e lo sapevo, ero una ragazzina”, dice Amanda nel primo trailer dal titolo “Believe her”.
“Sono l’incubo di chiunque. O sono una psicopatica nelle vesti di pecorella, oppure sono come te”, dice Amanda in questo secondo trailer “Suspect her” che invita lo spettatore a dubitare della sua innocenza. Il documentario, diretto da Rod Blackhurst e Brian McGinn, include interviste con Raffaele Sollecito, fidanzato all’epoca della Knox, con il pubblico ministero italiano Giuliano Mignini e il reporter del Daily Mail Nick Pisa, oltre che Amanda. Il documentario debutterà al Toronto International Film Festival questo venerdì, prima del lancio ufficiale su Netflix il 30 settembre.